Giulia Mascolo – Stati d’Animo
Sono una di quelle persone che vorrebbe sfogarsi con il mondo intero, ma che, alla fine, tiene tutto per sé.
Sono una di quelle persone che vorrebbe sfogarsi con il mondo intero, ma che, alla fine, tiene tutto per sé.
Col tempo, si guarisce da tutto. Dalle “volute” assenze, dalle delusioni, dalle mancanze, dai ricordi, dalle amarezze. Non si elimina, ma si accantona, si fa da parte. Ti accorgi che, quello da cui non sapevi staccarti, quello per cui avresti creduto di morire senza, non è più insormontabile, insostituibile. Indispensabile. Perché si sa, tutto passa, anche se niente si dimentica.
Quando il ghiaccio comincia a scorrere nelle vene, neanche il sole cocente riesce a scaldare. Tutto si pietrifica, solo gli occhi mantengono le origini.
Era un sabato sera di dicembre. Ero nella mia stanza e stavo bevendo molto più del solito. Mi accendevo una sigaretta dietro l’altra pensando alle ragazze, alla città, e agli anni che avevo davanti a me. Guardavo davanti a me e non mi piaceva quasi niente di quello che vedevo. Non ero un misantropo o un misogino ma mi piaceva star solo. Si stava bene seduti tutti soli in uno spazio ristretto a fumare e a bere. Avevo sempre fatto ottima compagnia a me stesso.
Belle o brutte che siano le mie emozioni le terrò sempre nel mio cuore.
Affezionarsi ad una persona è molto bello, non essere ricambiati allo stesso modo è il problema.
Solo chi ha visto l’emozione nei tuoi occhi al primo incontro, solo chi è rimasto senza parole la prima volta che ascoltiamo la “nostra” canzone, solo chi ha avuto gli occhi pieni di lacrime guardandoti e sapere che domani non sarai qui, potrà giudicare l’intensità di queste mie parole.