Giulia Mascolo – Stati d’Animo
Sono una di quelle persone che vorrebbe sfogarsi con il mondo intero, ma che, alla fine, tiene tutto per sé.
Sono una di quelle persone che vorrebbe sfogarsi con il mondo intero, ma che, alla fine, tiene tutto per sé.
Arriva il momento in cui devi dire addio a un sogno perché smetti di credere a un ricordo perché fa troppo male, a qualcuno perché non fa più parte della tua vita. Arriva quel momento e quando arriva non sei mai preparato, sopratutto se non avresti mai voluto farlo. Ti senti un nodo in gola, il cuore sanguinare, un dolore tremendo e nel momento in cui lo stai dicendo senti una parte di te che se ne va con lui.
Quante volte mi sono seduto là per terra a pensar su di me, e a quanta gente passa come il vento chi più veloce chi più lento. E tu in quelle foto, sempre l’ultimo in alto a destra nascondevi te in te stesso aspettando il giorno per affacciarti al mondo.
La malinconia non saprei davvero come collocarla nella famiglia degli stati d’animo. Somiglia alla tristezza, ma più raffinata ed elegante, è timida celandosi dietro un accenno di sorriso, cammina fiera, petto in fuori, ma sbircia alle sue spalle illudendosi di essere seguita dal ricordo, sbatte la porta sperando che non si chiuda del tutto e si nutrirà di quello spiraglio. La riconosci all’istante nello sguardo di chi hai di fronte perché ti trapassa alla ricerca di un rimpianto, la malinconia non è per tutti, è un fregio complesso per gli animi semplici.
Come può la maggior parte della gente sopportare di essere nati senza volerlo, dovere seguire il processo della vita e poi morire senza volerlo ma sopratutto come fa la gente a vivere sapendo che un giorno dovrà morire? Come si può dire che la vita non è assurda? Con tutte le cose che potevano nascere proprio questa esistenza banale? Perché? Come può essere questo un opera divina? Qui stiamo ai deliri! È la cosa più tragica è che non si può fare niente per cambiarla!
Ho voglia di piangere. Ho voglia di spazzar via attraverso le mie lacrime tutta la mia sofferenza, tutto quello che mi fa soffrire. Attraverso le mie lacrime urlare come mi sento. Il mio cuore ormai è in frantumi e sono stanca, stanca di tutto questo, stanca di stare male. Voglio solo un po’ di serenità. Ho bisogno di sentirmi felice. Voglio che risplenda il sole dentro il mio cuore.
Le favole per lo più le leggiamo nei libri, le ascoltiamo nelle canzoni e le guardiamo nei film. Ma per pochi fortunati esistono e allora, perché non sognarle anche noi?
Arriva il momento in cui devi dire addio a un sogno perché smetti di credere a un ricordo perché fa troppo male, a qualcuno perché non fa più parte della tua vita. Arriva quel momento e quando arriva non sei mai preparato, sopratutto se non avresti mai voluto farlo. Ti senti un nodo in gola, il cuore sanguinare, un dolore tremendo e nel momento in cui lo stai dicendo senti una parte di te che se ne va con lui.
Quante volte mi sono seduto là per terra a pensar su di me, e a quanta gente passa come il vento chi più veloce chi più lento. E tu in quelle foto, sempre l’ultimo in alto a destra nascondevi te in te stesso aspettando il giorno per affacciarti al mondo.
La malinconia non saprei davvero come collocarla nella famiglia degli stati d’animo. Somiglia alla tristezza, ma più raffinata ed elegante, è timida celandosi dietro un accenno di sorriso, cammina fiera, petto in fuori, ma sbircia alle sue spalle illudendosi di essere seguita dal ricordo, sbatte la porta sperando che non si chiuda del tutto e si nutrirà di quello spiraglio. La riconosci all’istante nello sguardo di chi hai di fronte perché ti trapassa alla ricerca di un rimpianto, la malinconia non è per tutti, è un fregio complesso per gli animi semplici.
Come può la maggior parte della gente sopportare di essere nati senza volerlo, dovere seguire il processo della vita e poi morire senza volerlo ma sopratutto come fa la gente a vivere sapendo che un giorno dovrà morire? Come si può dire che la vita non è assurda? Con tutte le cose che potevano nascere proprio questa esistenza banale? Perché? Come può essere questo un opera divina? Qui stiamo ai deliri! È la cosa più tragica è che non si può fare niente per cambiarla!
Ho voglia di piangere. Ho voglia di spazzar via attraverso le mie lacrime tutta la mia sofferenza, tutto quello che mi fa soffrire. Attraverso le mie lacrime urlare come mi sento. Il mio cuore ormai è in frantumi e sono stanca, stanca di tutto questo, stanca di stare male. Voglio solo un po’ di serenità. Ho bisogno di sentirmi felice. Voglio che risplenda il sole dentro il mio cuore.
Le favole per lo più le leggiamo nei libri, le ascoltiamo nelle canzoni e le guardiamo nei film. Ma per pochi fortunati esistono e allora, perché non sognarle anche noi?
Arriva il momento in cui devi dire addio a un sogno perché smetti di credere a un ricordo perché fa troppo male, a qualcuno perché non fa più parte della tua vita. Arriva quel momento e quando arriva non sei mai preparato, sopratutto se non avresti mai voluto farlo. Ti senti un nodo in gola, il cuore sanguinare, un dolore tremendo e nel momento in cui lo stai dicendo senti una parte di te che se ne va con lui.
Quante volte mi sono seduto là per terra a pensar su di me, e a quanta gente passa come il vento chi più veloce chi più lento. E tu in quelle foto, sempre l’ultimo in alto a destra nascondevi te in te stesso aspettando il giorno per affacciarti al mondo.
La malinconia non saprei davvero come collocarla nella famiglia degli stati d’animo. Somiglia alla tristezza, ma più raffinata ed elegante, è timida celandosi dietro un accenno di sorriso, cammina fiera, petto in fuori, ma sbircia alle sue spalle illudendosi di essere seguita dal ricordo, sbatte la porta sperando che non si chiuda del tutto e si nutrirà di quello spiraglio. La riconosci all’istante nello sguardo di chi hai di fronte perché ti trapassa alla ricerca di un rimpianto, la malinconia non è per tutti, è un fregio complesso per gli animi semplici.
Come può la maggior parte della gente sopportare di essere nati senza volerlo, dovere seguire il processo della vita e poi morire senza volerlo ma sopratutto come fa la gente a vivere sapendo che un giorno dovrà morire? Come si può dire che la vita non è assurda? Con tutte le cose che potevano nascere proprio questa esistenza banale? Perché? Come può essere questo un opera divina? Qui stiamo ai deliri! È la cosa più tragica è che non si può fare niente per cambiarla!
Ho voglia di piangere. Ho voglia di spazzar via attraverso le mie lacrime tutta la mia sofferenza, tutto quello che mi fa soffrire. Attraverso le mie lacrime urlare come mi sento. Il mio cuore ormai è in frantumi e sono stanca, stanca di tutto questo, stanca di stare male. Voglio solo un po’ di serenità. Ho bisogno di sentirmi felice. Voglio che risplenda il sole dentro il mio cuore.
Le favole per lo più le leggiamo nei libri, le ascoltiamo nelle canzoni e le guardiamo nei film. Ma per pochi fortunati esistono e allora, perché non sognarle anche noi?