Giuliana Zarantonello – Abbandonare
Io non mi sento sola anche se tu ti sei allontanato da me poiché vivi nel mio cuore.
Io non mi sento sola anche se tu ti sei allontanato da me poiché vivi nel mio cuore.
Era l’uomo giusto, era l’amore vero, la mia felicità, erano sbagliati solo i tempi. Per…
Non ti ho lasciato, tu sì.
Roberta contava gli strati della sua anima e cercava di mettergli un nome, si rendeva conto del senso di disagio che quella situazione le faceva provare, non accettava le sue incoerenze da persona normale, non accettava di voler stare in quella città e di non sopportarne il rumore, rifiutava di dover sorridere a gente di cui non le importava, a una vita di cui non vedeva il senso, di sentirsi ancora legata ad un uomo che non la accettava così com’era, che cercava di cambiarla, e da quando si erano lasciati le faceva le poste per controllare quanto la carenza di autostima l’avesse modellata secondo i suoi desideri. Si odiava perché lui ci stava riuscendo, se lo figurava in quel buio infernale che ricopriva Roma, a non vedere la strada che percorreva, che sicuramente aveva cercato qualcosa per terra che potesse fare rumore se trascinato o sbattuto contro i cancelli, un suono qualsiasi che coprisse il silenzio di fuori, inaccettabile se sommato a quello che aveva dentro.
La loro storia si spense, rimasero al buio.Scelsero silenziosamente di non guardarsi più negli occhi.
Tutto appare una tragedia ogni volta che vi separate.
Rifiuto e abbandono sono come dadi universali, lanciati nella vita da una mano invisibile, sono un test. Essi non fanno male, a meno che non siamo stati noi, per primi, a rifiutarci e abbandonarci.