Giulio Andreotti – Politica
Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le Ferrovie dello Stato.
Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le Ferrovie dello Stato.
Le ingiustizie profonde, i tanti errori, il cattivo esempio, i comportamenti di chi ha preteso di guidarci in questi anni non possono essere perdonati o dimenticati, lasciamolo alla chiesa il mestiere del perdono.
Capisco perchè i dieci comandamenti sono tanti chiari e privi di ambiguità: non furono redatti da un’assemblea.
C’era una volta un ragazzino molto vivace ed impertinente, stava sempre in mezzo, voleva avere ragione, ma non combinava niente, anche se glielo dicevano in faccia che non lo volevano tra i piedi, se ne fregava, anzi metteva bocca su tutto anche se il suo parere non era richiesto. Era così a suo agio nello stare inutilmente in mezzo che decise di trovare qualche amico da coinvolgere nel gioco e quindi fondò un partito, con lui nel mezzo, naturalmente. Nome e partito penso li conoscano tutti, purtroppo. Non li nomino per pudore.
Il potere ha solo un dovere: assicurare la sicurezza sociale alla gente.
Chi si definisce servitore di uno stato che non serve ai cittadini migliori ma solo ai peggiori è solo servo di stesso.
In campagna elettorale sentiamo parlare un saggio, un uomo di valore. Una volta al potere ci rendiamo conto di avere votato un ambizioso pieno di ideologie. Ci restiamo male, ma basta riflettere solo un attimo, abbiamo votato un politico. Cosa pretendevamo?