Giulio Vergine – Sorriso
Nella mia vita si entra solo in lista amici… niente omaggi né riduzioni, solo abbracci e sorrisi.
Nella mia vita si entra solo in lista amici… niente omaggi né riduzioni, solo abbracci e sorrisi.
Le persone mi dicono che per vivere bisogna sorridere. Ma non sanno che io, per sorridere, dovrei anche rivivere.
La mia felicità era legata alla sua. Ogni volta che lei sorrideva, sorridevo anche io.
Il sorriso è forse l’unico nascondiglio in cui custodire il dolore che le lacrime tradiscono.
Un sorriso, cos’è il tuo sorriso. Quando ti guardo, e sorridi, ti illumini, i tuoi occhi parlano del tuo amore, ed io ti guardo.Sono sopeso e triste, non stai guardando me, vorrei darti il mio sorriso, ma tu non sai più nemmeno che io esista.
Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. “Avverto” che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un “avvertimento del contrario”. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s’inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.
Credo che ridere sia il vero segno della libertà.