Giuseppe Benedetto Cottolengo – Lavoro
I poveri sono i nostri padroni e bisogna trattarli come tali, altrimenti ci licenziano.
I poveri sono i nostri padroni e bisogna trattarli come tali, altrimenti ci licenziano.
Mentre i lavoratori onesti si ammazzano per versare i loro contributi allo stato, lo stato dà anch’esso il suo contributo ai lavoratori: contribuisce a far loro la pelle, ad incenerire i loro sogni e i loro esigui risparmi, ed è anche lungimirante, trova cioè il modo per garantire ai pensionati un futuro di merda.
Già solo un piccolo contributo al paese da parte di tutti è un grande passo verso un futuro migliore, per noi, per le nostre famiglie e i nostri figli.
Se hai una buona idea, ma sei in un brutto momento, tieni l’idea e butta il momento! Anche perché si sa, il momento passa, ma la buona l’idea ti può cambiare la vita!
La fame fa imparare presto tutti i mestieri.
La gente onesta che pur lavorando molto guadagna poco deve capire che la loro vita non migliorerà di certo dando il potere politico a chi ha già il potere economico.
Una persona esprime il massimo della sua bellezza nel lavoro.