Giuseppe Catalfamo – Filosofia
Il nulla è la cosa più immensa che riesco ad immaginare.
Il nulla è la cosa più immensa che riesco ad immaginare.
Ogni tipo di legno, bruciando, emana il suo fumo particolare.
Tutti i nostri ideali scientifici e filosofici sono altari a dei sconosciuti.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
Conoscere quanto è grande l’universo non penso che sia importante per la nostra breve vita.Conoscere tutto di noi stessi in quel breve periodo di vita che abbiamo forse è molto più importante.
Non ti fidare delle persone, specialmente di quelle più gentili ed educate perché in genere sono le più false ed invidiose e cercano sempre di fotterti.
La speranza è l’ultima a morire, ma a volte muore anche quella, e se questo accade è motivo di grande tristezza.Perché noi speriamo sempre, anche quando ci vorrebbe un miracolo… ma ci sono situazioni in cui ci vengono chiuse le porte in faccia per così tante volte che alla fine, malgrado ciò che speriamo, arriva la rassegnazione.In quel momento, oltre ad essere tristi per la nostra delusione, siamo tristi e proviamo pena anche per chi ci ha sbattuto la porta in faccia, perché non ha compreso quanto di buono avremmo potuto dargli e quindi cosa ha perduto.
Ogni tipo di legno, bruciando, emana il suo fumo particolare.
Tutti i nostri ideali scientifici e filosofici sono altari a dei sconosciuti.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
Conoscere quanto è grande l’universo non penso che sia importante per la nostra breve vita.Conoscere tutto di noi stessi in quel breve periodo di vita che abbiamo forse è molto più importante.
Non ti fidare delle persone, specialmente di quelle più gentili ed educate perché in genere sono le più false ed invidiose e cercano sempre di fotterti.
La speranza è l’ultima a morire, ma a volte muore anche quella, e se questo accade è motivo di grande tristezza.Perché noi speriamo sempre, anche quando ci vorrebbe un miracolo… ma ci sono situazioni in cui ci vengono chiuse le porte in faccia per così tante volte che alla fine, malgrado ciò che speriamo, arriva la rassegnazione.In quel momento, oltre ad essere tristi per la nostra delusione, siamo tristi e proviamo pena anche per chi ci ha sbattuto la porta in faccia, perché non ha compreso quanto di buono avremmo potuto dargli e quindi cosa ha perduto.
Ogni tipo di legno, bruciando, emana il suo fumo particolare.
Tutti i nostri ideali scientifici e filosofici sono altari a dei sconosciuti.
Questa nostra terra, che un tempo ci sembrava infinitamente grande, deve essere considerata nella sua piccolezza. Viviamo in un sistema chiuso, dipendenti gli uni dagli altri e dipendenti tutti dalla terra stessa. Tutto ciò che ci divide è infinitamente meno importante del pericolo che ci unisce.
Conoscere quanto è grande l’universo non penso che sia importante per la nostra breve vita.Conoscere tutto di noi stessi in quel breve periodo di vita che abbiamo forse è molto più importante.
Non ti fidare delle persone, specialmente di quelle più gentili ed educate perché in genere sono le più false ed invidiose e cercano sempre di fotterti.
La speranza è l’ultima a morire, ma a volte muore anche quella, e se questo accade è motivo di grande tristezza.Perché noi speriamo sempre, anche quando ci vorrebbe un miracolo… ma ci sono situazioni in cui ci vengono chiuse le porte in faccia per così tante volte che alla fine, malgrado ciò che speriamo, arriva la rassegnazione.In quel momento, oltre ad essere tristi per la nostra delusione, siamo tristi e proviamo pena anche per chi ci ha sbattuto la porta in faccia, perché non ha compreso quanto di buono avremmo potuto dargli e quindi cosa ha perduto.