Giuseppe Catalfamo – Filosofia
La condizione dopo la morte è la stessa del prima di nascere.
La condizione dopo la morte è la stessa del prima di nascere.
Siamo puntini componenti l’infinita linea della vita.
Il “tempo soggettivo” di ognuno è limitato dal “tempo oggettivo”, il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che “rode” la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C’è un margine di libertà personale, è il vivere più “carpe diem”, e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell’altro.
Per chi sa volare con le ali del’immaginazione. C’è sempre una morbida nuvola pronta a fare da cuscino. Nel caso di una caduta improvvisa.
Si Dio, lo ammetto, sono io quell’angelo dalle ali nere che ha disertato il paradiso per potersi rifugiare nell’inferno che è la vita.
Odio chi bestemmia.È una mancanza di rispetto alle parole.
Peggio dell'”ansia da prestazione” c’è solo il non essersi mai “prestati”.
Siamo puntini componenti l’infinita linea della vita.
Il “tempo soggettivo” di ognuno è limitato dal “tempo oggettivo”, il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che “rode” la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C’è un margine di libertà personale, è il vivere più “carpe diem”, e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell’altro.
Per chi sa volare con le ali del’immaginazione. C’è sempre una morbida nuvola pronta a fare da cuscino. Nel caso di una caduta improvvisa.
Si Dio, lo ammetto, sono io quell’angelo dalle ali nere che ha disertato il paradiso per potersi rifugiare nell’inferno che è la vita.
Odio chi bestemmia.È una mancanza di rispetto alle parole.
Peggio dell'”ansia da prestazione” c’è solo il non essersi mai “prestati”.
Siamo puntini componenti l’infinita linea della vita.
Il “tempo soggettivo” di ognuno è limitato dal “tempo oggettivo”, il quale meccanismo è fatto dalla misura e precisione perfetta di ogni periodo. Oggettività che “rode” la soggettività, quando il vissuto è macchinoso o evanescente. C’è un margine di libertà personale, è il vivere più “carpe diem”, e i momenti più intensi. Ma sia il tempo oggettivo che quello soggettivo non durano tutto il tempo, e quindi può esserci dell’altro.
Per chi sa volare con le ali del’immaginazione. C’è sempre una morbida nuvola pronta a fare da cuscino. Nel caso di una caduta improvvisa.
Si Dio, lo ammetto, sono io quell’angelo dalle ali nere che ha disertato il paradiso per potersi rifugiare nell’inferno che è la vita.
Odio chi bestemmia.È una mancanza di rispetto alle parole.
Peggio dell'”ansia da prestazione” c’è solo il non essersi mai “prestati”.