Giuseppe Catalfamo – Morte
Morire non dovrà essere poi così tremendo.Son stato ricoverato due volte in condizioni più o meno gravi, non ho praticamente ricordi dei momenti più concitati.Deduco che, fossi morto, non ne avrei neanche il ricordo.
Morire non dovrà essere poi così tremendo.Son stato ricoverato due volte in condizioni più o meno gravi, non ho praticamente ricordi dei momenti più concitati.Deduco che, fossi morto, non ne avrei neanche il ricordo.
Tutto in definitiva fallisce, perché moriamo, e questo è il nostro penultimo fallimento o il nostro successo più enigmatico.
Cos’è la morte terrena in confronto alla vita eterna? Il nulla!
L’Amore è come la Morte: non dà spiegazioni.
Le grandi menti sono così…Torquato Tasso fu felice solo con Orazio Orlando.Leonardo di sir Piero Da Vinci fu felice e giocondo col Salai.Meravigliosi e persino teneri furono Mercury e Nureyev.Umberto II di Savoia lo tenne nascosto, ma Lami lo sconfessò.Tchaikovsky, orgoglioso, non ne fece mai segreto.Spesso m’accontento d’esser imbecille.
La morte di un genitore, un compagno o di un caro è davvero difficile da affrontare. Ciò che la maggior parte di noi non sa, finché accade, è che farà male per molto tempo.
Anagrammando la Morte… treMo.