Giuseppe Catalfamo – Sport
Sono diventato un maestro nel cazzare la randa,un esteta nell’issare il tangone.Poi ho lasciato perdere quando ho saputo che la poppa è dietro.
Sono diventato un maestro nel cazzare la randa,un esteta nell’issare il tangone.Poi ho lasciato perdere quando ho saputo che la poppa è dietro.
Sono i riflessi dei tuoi occhi, magicamente proiettati oltre che amo. La morbidezza fresca delle tue labbra amo. Adoro quando mi guardi con le labbra e mi parli con gli occhi.
Il segreto nella vita, come nello sport, sta nel cercare l’adrenalina nelle emozioni e non nel doping.
Piovessero ombrelli la pioggia sarebbe nà figata.
Sono all’opposizione.Agli avidi andanti all’albeggiare, le spalle.Simpatizzo con sguardi le inerti colline,di tutti più vive.
Il miglior giocatore dei Mondiali 2006? Sarà Ronaldinho. Il migliore secondo? Ronaldo. Il terzo migliore? Kakà. E poi Cafù, io e gli altri brasileños.
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.