Giuseppe Cepparulo – Tristezza
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
Bisogna essere felici solo quando lo sono gli altri.
D’ovè la boscaglia? Sparita…D’ovè l’aquila? Sparita…Questa è la fine della vita el’inizio dalla sopravvivenza.
Per comprendere la mia solitudine hai bisogno di capire, quanta magia e quanto di arcano, possa trovarsi nel tuo pregiudizio, che vuole cambiare la prospettiva dei miei malinconici sguardi.
Ti accorgi veramente di quanto qualcuno sia importante quando ormai questo non lo hai più… e le lacrime che cadono ora serviranno per asciugare il mare di pianto che aspetta la tua solitudine.
Ho la malinconia incastrata nelle costole. Quel genere di malinconia che non ti blocca il respiro perché hai il magone, ma ti indolenzisce le ossa perché parte dallo stomaco. Puoi respirare, ma ogni respiro è uno sforzo, una fitta. Lo sforzo di evitare di piangere, ché tanto sai che sarebbe inutile. Ed immeritato. Perché sono lacrime che non ti meriti tu né tantomeno chi le ha provocate.
Ho imparato dalle lacrime versate, che nessuno è degno di una sola delle mie lacrime, nessuno!
È volendo colmare quel vuoto che avevo dentro che mi sono ritrovato pieno, di niente.