Giuseppe Ierna – Vita
La mattina due belle paroline, giustifichi tutto con la parola “sopravvivenza”, la notte un esame di coscienza e il giorno dopo alle prese con una nuova incoerenza.
La mattina due belle paroline, giustifichi tutto con la parola “sopravvivenza”, la notte un esame di coscienza e il giorno dopo alle prese con una nuova incoerenza.
La mia mamma mi diceva sempre: “segui il tuo cuore e il tuo intuito, perché quando non ci sarò più io, loro ti faranno da madre e padre”. Niente di più vero.
Quando credi di essere in mezzo ad una buona compagnia non parlare, parlando tante volte le persone potrebbero fraintenderti, potrebbero farsi delle idee strane o giudicare in modo sbagliato qualche malinteso senza neanche dirtelo, resta in silenzio, resta immobile e osserva il resto della gente che ti sta attorno, osserva i movimenti, osserva le espressioni nella vergogna, nello scherzo, nella stupidità o nella serietà; osserva i modi di fare, osserva i movimenti delle braccia, le posizioni nel quale una persona si mette, osserva come reagiscono a determinate situazioni, così in poco tempo le conoscerai senza avergli mai chiesto niente.
Più che costruirsi castelli in aria, bisognerebbe imparare a costruirsi una vita.
Le disgrazie sono la salsa di questa pessima pietanza che è la vita.
I giovani hanno aspirazioni che non si realizzano mai, i vecchi hanno ricordi di quello che non è mai successo.
Quanto più aumenta la creatività, tanto più aumentano gli ostacoli.