Giuseppe Pozzi – Sorriso
Riso e pianto sono le espressioni che aprono alla nuova vita.
Riso e pianto sono le espressioni che aprono alla nuova vita.
Nel sorriso di un bambino, leggi l’ingenuità e la spensieratezza. Nel sorriso di un genitore leggi l’amore e la protezione. Nel sorriso di un amico leggi la fedeltà e la lealtà. Ma in tuo “autentico” sorriso cosa leggi? La serenità, l’amore per te stesso e l’amore per la vita.
A piangere siam capaci tutti, ma a ridere… possiamo spulciare ogni angolo del pianeta senza trovare un qualcosa di così bello. E, sì lo so, ridere non è mica facile, ma in alcuni frangenti, è l’unica cosa che conta.
Avvalerci della facoltà di sorridere è una gentilezza che non dobbiamo mai farci mancare.
Perché la vita è bella e come il sorriso deve essere fonte di contagio, coraggio, non di suffragio. E per essere medicina che cura ogni tipo di male/malattia, non bisogna mai limitarla ai propri limiti, ma viverla seguendo la scia dei sogni e della libertà che ognuno di noi ha nel vivere sperando un domani migliore.
Sorridi, è meglio, Perché l’intelligente, lo stupido lo fa fesso e dannato col sorriso!
“Credi davvero che Jake stia bene?”.”Certo, Bella, non preoccuparti. Era abbastanza in sé da sfottermi”.”Sfotterti?”, ripetei, sorpresa.”Già! Tra un insulto alla madre di chissà chi e un riferimento inopportu-no a Nostro Signore, ha detto:” Scommetto che oggi sei contento che sia innamorata di Cullen e non di me, eh, Charlie? “”.
Nel sorriso di un bambino, leggi l’ingenuità e la spensieratezza. Nel sorriso di un genitore leggi l’amore e la protezione. Nel sorriso di un amico leggi la fedeltà e la lealtà. Ma in tuo “autentico” sorriso cosa leggi? La serenità, l’amore per te stesso e l’amore per la vita.
A piangere siam capaci tutti, ma a ridere… possiamo spulciare ogni angolo del pianeta senza trovare un qualcosa di così bello. E, sì lo so, ridere non è mica facile, ma in alcuni frangenti, è l’unica cosa che conta.
Avvalerci della facoltà di sorridere è una gentilezza che non dobbiamo mai farci mancare.
Perché la vita è bella e come il sorriso deve essere fonte di contagio, coraggio, non di suffragio. E per essere medicina che cura ogni tipo di male/malattia, non bisogna mai limitarla ai propri limiti, ma viverla seguendo la scia dei sogni e della libertà che ognuno di noi ha nel vivere sperando un domani migliore.
Sorridi, è meglio, Perché l’intelligente, lo stupido lo fa fesso e dannato col sorriso!
“Credi davvero che Jake stia bene?”.”Certo, Bella, non preoccuparti. Era abbastanza in sé da sfottermi”.”Sfotterti?”, ripetei, sorpresa.”Già! Tra un insulto alla madre di chissà chi e un riferimento inopportu-no a Nostro Signore, ha detto:” Scommetto che oggi sei contento che sia innamorata di Cullen e non di me, eh, Charlie? “”.
Nel sorriso di un bambino, leggi l’ingenuità e la spensieratezza. Nel sorriso di un genitore leggi l’amore e la protezione. Nel sorriso di un amico leggi la fedeltà e la lealtà. Ma in tuo “autentico” sorriso cosa leggi? La serenità, l’amore per te stesso e l’amore per la vita.
A piangere siam capaci tutti, ma a ridere… possiamo spulciare ogni angolo del pianeta senza trovare un qualcosa di così bello. E, sì lo so, ridere non è mica facile, ma in alcuni frangenti, è l’unica cosa che conta.
Avvalerci della facoltà di sorridere è una gentilezza che non dobbiamo mai farci mancare.
Perché la vita è bella e come il sorriso deve essere fonte di contagio, coraggio, non di suffragio. E per essere medicina che cura ogni tipo di male/malattia, non bisogna mai limitarla ai propri limiti, ma viverla seguendo la scia dei sogni e della libertà che ognuno di noi ha nel vivere sperando un domani migliore.
Sorridi, è meglio, Perché l’intelligente, lo stupido lo fa fesso e dannato col sorriso!
“Credi davvero che Jake stia bene?”.”Certo, Bella, non preoccuparti. Era abbastanza in sé da sfottermi”.”Sfotterti?”, ripetei, sorpresa.”Già! Tra un insulto alla madre di chissà chi e un riferimento inopportu-no a Nostro Signore, ha detto:” Scommetto che oggi sei contento che sia innamorata di Cullen e non di me, eh, Charlie? “”.