Graziano Origa – Filosofia
Febbraio: in New York, per tutto l’ultimo week del mese, ho indossato la giacca di Veronesi, i pantaloni di Rubbia, gli occhiali di Dulbecco e il tono di voce di Margherita Hack. Così sono stato quattro invece di niente.
Febbraio: in New York, per tutto l’ultimo week del mese, ho indossato la giacca di Veronesi, i pantaloni di Rubbia, gli occhiali di Dulbecco e il tono di voce di Margherita Hack. Così sono stato quattro invece di niente.
L’Amore è il sospiro dell’anima sulle pergamene del cuore.
Una partita non è fatta per essere vinta o persa. Una partita è fatta solo per essere giocata, fino alla fine, fino in fondo.
Il tempo ci viene dato solo per diventare ciò che saremo nell’eternità.
Siamo infiniti quanto l’universo, profondi più di un abisso.
La consapevolezza e la conoscenza della fragilità dei nostri limiti, fortifica la mente rendendo libera l’essenza della nostra anima.
Ho compreso l’inconoscibile più che mai e professato l’indicibile con la tua mano sulla bocca, pronta a stracciarmi le parole inaudite, ché le verità van taciute: saperle e non dirle, affranca. Ho cambiato il mio nome in “nessuno”, così che a trovare il soggetto delle tue cose spiacevoli, il destino svanisca nelle mani dell’inesistente e non si paventi alcun presagio, ma non sapevo che ciò sarebbe valso ad escludermi anche dal tuo bello.