Graziano Origa – Filosofia
Febbraio: in New York, per tutto l’ultimo week del mese, ho indossato la giacca di Veronesi, i pantaloni di Rubbia, gli occhiali di Dulbecco e il tono di voce di Margherita Hack. Così sono stato quattro invece di niente.
Febbraio: in New York, per tutto l’ultimo week del mese, ho indossato la giacca di Veronesi, i pantaloni di Rubbia, gli occhiali di Dulbecco e il tono di voce di Margherita Hack. Così sono stato quattro invece di niente.
Demone all’uomo l’indole.
Pretendo che tutto mi sia concesso, e non m’avvedo che tutto mi è già stato dato.
A forza di prendere scorciatoie e deviazionimi sono persa.
All’improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito, con una illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno.
Cos’è che non va? È forse la vanità nell’essere se stessi?, o forse il credere troppo in ciò che si prova?, dirvi… sarebbe semplice, ma una cosa è certa, tutto muta nell’attimo in cui si vive, e questo ci cambia la vita, dovremmo essere sempre pronti al cambiamento! Questo è il mistero!
Pare che chi è dedito al bene non riceva alcuna riconoscenza ma come tutte le cose, a tempo scaduto e quando tutto pare dimenticato, spunta inaspettata. È come il chicco di frumento che caduto in terra e dimenticato marcisce per poi rinascere generandone molti altri.