Giuseppe Balsano – Guerra & Pace
Il complimento perfetto non lo dici per diletto, ma a l’amico prediletto.
Il complimento perfetto non lo dici per diletto, ma a l’amico prediletto.
La libertà è poter restare pacifici, in uno stato in cui è importante se resti viva.
La tua tradizione è una bomba, attento soldato i miei martiri ti girano attorno, presto la tua guerra avrà una musica che non potrai sentire.
Qualcuno mi spieghi la logica secondo la quale se un gruppo di stranieri mi fa un torto gravissimo, io acquisto immediatamente il diritto di vita e di morte su tutti i loro connazionali.
Uno contro tutti? Vince tutti.
Come può un uomodecidere della vita di un altro uomo?È così assurdo…forse, non è questa la vita,anzi, sicuramente è così.Non posso accettare l’ideache lo sia.Ma c’è davvero tanto bisognoche qualcuno ci insegni ad amare?È così semplice,così naturale.
Un soldato raccontò, di quando il cielo si oscurò, la terra pianse lacrime di aceto e grandine. Che cos’è la libertà, che significato ha?
Io non mi considero un vero partigiano, io ero una staffetta.
Lasciati vincere dall’ira se l’ira ti farà vincere.
La guerra rende orgogliosi i forti, la pace fortifica i deboli.
Quando anche il vostro giorno arriverà sarete sempre muniti delle vostre armi, ma sparerete all’infinito di un nulla.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.
Ogni volta che un soldato muore tutti urlano che è scandaloso (?)… Finché i soldati stanno nelle caserme in Italia ad annoiarsi è tutto ok, poi vanno in guerra (ma và?) e devono tornare subito a casa. Il fornaio fa il pane, il soldato le guerre. Quando muoiono gli operai chi deve tornare a casa?
Troveremo sempre un giustificato motivo per fare le nostre guerre.
Gli uomini adesso hanno esteso talmente il loro potere sulle forze naturali che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Essi lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietudine, infelicità, apprensione. E ora, c’è da aspettarsi che l’altra delle due “potenze celesti”, l’eterno Eros faccia uno sforzo per affermarsi nella lotta con il suo avversario altrettanto immortale. Ma chi può prevedere se avrà successo e quale sarà l’esito?
Costruire una gru di carta è come fare la pace: alcuni passi sono goffi e in un primo momento può persino sembrare impossibile. Eppure, con pazienza, il risultato è sempre qualcosa di rara bellezza. Questa è l’arte dell’origami.
Cammini lento tra il sangue dei morti e le lacrime dei vivi, con l’ultima bomba ancora addosso e il fucile tra le mani. E non sarà pace quella di domani sarà solo silenzio.