Ada Roggio – Guerra & Pace
Il mondo è bello, la vita è bella. Signori la smettete di giocare alla guerra!
Il mondo è bello, la vita è bella. Signori la smettete di giocare alla guerra!
Ho le mani pulite. Sono pulite perché non potrò giocare, né mangiare, né accarezzare il viso della mia mamma che si è sporcato mentre cucinava per me cose buone da mangiare. Ho le mani pulite, rimarranno per sempre così! Non potrò più agitarle per salutare il mio papà, ne poggiarle per terra per fare le capriole. Ho le mani pulite, e la mia età rimarrà eterna. Ho le mani pulite perché qualcuno ha deciso che “io” io non dovevo più vivere.
Mille volte in guerra aveva affrontato la morte alla luce del sole. Ora una paura sconosciuta e ben maggiore lo spingeva a strisciare nel buio. La paura di essere stato dimenticato. Non c’è nulla di più terribile per l’uomo.
E c’è chi dice di far la guerra per la pace, gli odori che non sentiamo mai, il silenzio che non ascoltiamo mai. E poi le marce sopra i fiori e le nostre prigioni che sono dentro di noi. E poi gli sguardi negati che ti fanno naufragare, chi si accorge di chi non c’è più e chi si accorge, di chi non c’è ancora. E poi la verità che gira lontano, chi viene stretto e, chi si stringe da solo. E poi c’è chi piange alla vita che sta per arrivare e, chi sorride alla vita, che se ne va.
Il mondo è pieno di gente che prova a compensare la pochezza morale, intellettuale e sentimentale della propria vita cercando sistematicamente il punto debole altrui, per colpire sicura.
La guerra è il demone degli uomini senz’anima.
Signore, tu che sei il padre del mondo stringi a te questi figli, scordati dalla distratta umanità.
Le menti pensanti non appartengono a questa era, ecco perché esiste una minoranza di complottisti.
La lotta più feroce è quella che affronto tutti i giorni con me stessa e con la vita. Il non mollare quando avrei bisogno di farlo. Il lottare con il destino quando avrei bisogno di seguire solo le orme delle ragioni. Un continuo perdermi nei sogni quando dovrei vivere i miei giorni con la realtà che mi circonda e con la serenità che mi occorre. Penso che capiti un po’ a tutti combattere con i propri demoni interiori, combattere con le proprie paure, perplessità e vincerle.
C’è un solo modo per vincere una guerra: evitarla.
“Ma se tu dovessi allevare una razza di uomini forti, duri e feroci, non imporresti loro un mondo infernale?””E com’è possibile garantirsi la lealtà di simili uomini?””Vi sono dei modi sicuri: instillare in loro la convinzione della propria superiorità, la mistica della setta segreta, lo spirito di corpo di tante sofferenze affrontate insieme. Si può fare. Ha funzionato su diversi mondi, in epoche diverse.”
Amo il futuro, perché è limpido, un foglio bianco su cui planare. Lo amo in anticipo, come una promessa, come un neonato che attende di fare la sua comparsa nel mondo. E lo sento questo futuro, e non mi spaventa, anche se ogni passo ci conduce sempre più paradossalmente verso la morte. Ma ci chiede sommesso di liberarlo di tutto il peso che si porterà addosso, asportare l’enorme neo fiorito nel concepimento, ingrossato da retaggi e cammini distorti del passato, gonfio di anni e di sbagli dell’uomo. Lasciamolo in pace questo futuro, lasciamolo respirare, libero, magari inconcludente, ma offriamogli il sacrosanto diritto di essere staccato dalle corde, quelle logore, insensate corde, intrecciate dall’umana stupidità, pronte a legarlo, a strozzarlo ancor prima del suo tempo.
Quel che rende tragica l’umanità non è che è vittima della stessa natura umana, ma che ne è consapevole e allo stesso tempo impotente.
Tutti parlano di pace, ma non si può realizzare la pace all’esterno se si coltivano nel proprio animo la collera o l’odio.
Il bianco trasforma il nero, lo rende più accettabile.
Difendendo la pace con il carro armato sei il medico che cura il malato con il veleno.
Il razzismo ce l’avete nella scatola cranica, lì dove avrebbe dovuto esserci il cervello.