Guido Ceronetti – Morte
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d’indigestione.
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d’indigestione.
Tentiamo di vivere in modo tale che anche il becchino, alla nostra morte, ne sia addolorato.
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
Quando muori tutti ti amano e se muori ammazzato sei sempre un bravo ragazzo… ma amare il prossimo quando è vivo e dire “sei speciale” quando è vivo no?
Siamo nati e un giorno moriremo.In mezzo c’è la vita.Il mistero del quale nessuno ha la chiave.Siamo nelle mani di Dio e se chiama dobbiamo andare.So che l’opinione pubblica non è del mio parere, se non dovessimo più ritornare sarebbero in tanti a dire:”Chi glielo ha fatto fare?”Una cosa è certa, chi non vive la montagna non lo saprà mai!La montagna chiama!
Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.