Guido Paolo De Felice – Abbandonare
Credo nel sole dopo la tempesta, credo a chi parte ma soprattutto a chi resta.
Credo nel sole dopo la tempesta, credo a chi parte ma soprattutto a chi resta.
Dicono che se non uccide fortifica, ma tu quanto mi hai ucciso!
L’amore è come il pezzo lungo del Tetris: arriva sempre troppo tardi, quando hai già imparato a farne a meno.
Ho un’altra donna, sono diventato gay, mi faccio frate, mi trasferisco in Groenlandia, voglio dedicarmi solo all’elevazione spirituale, sono diventato un Hare Krishna, mi voglio suicidare, ti voglio suicidare, amo tua sorella, fuggo alle Maldive con tua madre… insomma, fai tu basta che ti levi dalle palle il più presto possibile.
Un abbandono non richiede necessariamente un saluto, una fine dichiarata, un momento consapevole, un “addio” detto prima di voltarsi, uno sguardo che si sofferma su ciò che non sarà più, esitando tra malinconici nodi… No. Un abbandono può già essere adesso, silenzioso, mentre – ignari – stiamo l’uno accanto all’altra, vicini… ma con le Anime distanti come due universi invisibili.
Mi è sempre mancato tanto così dal poterci riuscire, ma mi sono sempre ritrovato in…
Ho abbandonato la vita precedente e ora ne costruisco una nuova, come dire: il tramonto è andato ora bisogna aspettare l’alba.