Guido Paolo De Felice – Desiderio
I tuoi occhi sono stati creati per indurmi a peccare. Le tue labbra, invece, per insegnarmi a farlo.
I tuoi occhi sono stati creati per indurmi a peccare. Le tue labbra, invece, per insegnarmi a farlo.
A volte si vorrebbe avere la risposta che cerchiamo senza avere avuto l’imbarazzo di fare la domanda.
Un paio di occhi, per quanto belli, si possono dimenticare. Una pelle, per quanto morbida, si può dimenticare. Dei lineamenti, per quanto dolci, si possono dimenticare. Ma quegli occhi incastonati in quel viso, racchiusi in quella pelle impreziosita dal ricordo del tuo odore, sono dei semi che crescono rigogliosi nel ricordo di quei giorni, di quella notte.
Per essere abbastanza furbo da guadagnare tanti soldi devi essere abbastanza stupido da volerli.
Ci sono desideri destinati a rimanere sogni, ma sono quei sogni che ti fanno andare avanti, che ti fanno continuare a lottare, a resistere, perché la difficoltà non è nell’andare via ma nel rimanere e aspettare chi ti è entrato nel cuore talmente tanto da toglierti il respiro e quando aspetti ci sono giorni che sembrano non passare mai e i pensieri vanno veloci come un treno di emozioni in corsa, ingestibili e incontrollabili, vorresti solo scappare, correre e andare, ma non puoi, allora ti fermi e ascolti, sfiori il suo respiro, l’eco dei suoi passi che ti scava dentro ogni giorno di più, sospiri, annusi i suoi pensieri e aspetti.
Vorrei stupirvi con effetti speciali, ma li ho finiti tutti. Vorrei trasformare la stupidità in saggezza, ma ahimè sarebbe una battaglia persa in partenza. Vorrei diffondere il buonsenso, ma sarebbe illogico, dato che dovrebbe già far parte di noi. Vorrei poter rassicurare le persone, ma mi rendo conto che la serenità va ricercata in noi stessi.
Irrefrenabile passione, voglia di aversi, incominciando dai nostri sapori, da noi.