Guillaume Musso – Libri
Spesso si afferma che il valore della vita non stia tanto nella sua durata, quanto nel modo in cui la si vive. Facile a dirsi quando si scoppia di salute!
Spesso si afferma che il valore della vita non stia tanto nella sua durata, quanto nel modo in cui la si vive. Facile a dirsi quando si scoppia di salute!
Non mi importa sapere se il signore è contento di me, diceva sprizzando buonumore, mi basta sapere che ho tutti i motivi per essere contenta io di lui.
– Quarantadue! – urlò Loonquawl. – Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni? –Ho controllato molto approfonditamente, – disse il computer, – e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda. -.
Fantasticare infaticabilmente per lunghe ore con l’attenzione fissa su qualche frivolo fregio marginale, o su qualche anomalia tipografica di un libro; incantarmi durante quasi un’intera giornata estiva nello studio di un’ombra insolita cadente di sghimbescio sulla tappezzeria o sull’uscio; perdermi per notti intere a contemplare la ferma fiamma di una lampada, o le braci del camino; sognare per giorni e giorni intorno al profumo di un fiore; ripetere monotonamente parole comuni sinché il loro suono, a forza di essere ripetuto, cessava di rappresentare alla mente un’idea purchessia; perdere ogni sensazione di movimento o di esistenza fisica, grazie a una totale rilassatezza del corpo mantenuta a lungo e ostinatamente; queste tra le tante erano le più comuni e meno perniciose divagazioni prodotte da uno stato delle mie facoltà mentali non ancora in verità del tutto ineguagliato, ma che certo sfidava una qualunque possibile analisi o spiegazione.
Nei libri che ricordiamo c’è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Sarà quello che mi farà piangere.
Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”, il verbo “sognare”. Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!” “Sali in camera tua e leggi!” Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.