Haendel Gordon – Morte
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Vorrei essere come un fiore: sbocciare e morire in un giorno.
La morte non è altro che un passaggio all’interno di un ciclo unitario, e non la vittoria della luce immortale sulle tenebre mortali.
La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell’ignoto.
La morte è ciò che fino ad ora la vita ha inventato di più solido.
Che schifo quegli “amici” che quando sei vivo, sei morto…e quando sei morto ti resuscitano rimembrandoti.
O il raccapricciante destino di noi esseri umani, ognuno di noi morrà improvvisamente in qualche terribile momento e spaventerà tutti coloro che ci amano e il mondo… e frantuma il mondo… e tutti gli eroinomani di tutte le città gialle e di tutti i deserti sabbiosi non possono darsene pensiero… ed anch’essi morranno…