Hans Keller – Destino
Il mondo va avanti non solo con le spallate degli eroi, ma pure con le piccole spinte di ogni onesto lavoratore di questo mondo.
Il mondo va avanti non solo con le spallate degli eroi, ma pure con le piccole spinte di ogni onesto lavoratore di questo mondo.
Impara a prendere a schiaffi il destino perché lui non esiterà e credimi, gradirà la reazione. Il destino non premia mai la passività.
Il peggio l’ho lasciato per ultimo. Possiamo declassificare la Principessa riportandola semplicemente alla vecchia Eva Hodges, sesso femminile, età anni quattro, ceppo caucasico. Nel tardo pomeriggio la sua carrozza si è ritrasformata in una zucca con quattro topi a tirarla. A guardarla, la si sarebbe detta perfettamente normale, nessuna traccia di raffreddore. È giù, certo: le manca la mamma. A parte questo, appare perfettamente normale. E invece se l’è beccata. Dopo pranzo la pressione ha prima registrato un calo, poi una risalita: questo è l’unico mezzo diagnostico che Denninger è riuscito fino a questo momento a escogitare. Prima di cena Denninger mi ha mostrato i vetrini del suo espettorato – come incentivo alla dieta, i vetrini dell’espettorato sono ineguagliabili, credetemi – e sono pieni di quei germi a ruota di carro che, dice lui, non sono affatto germi ma incubatrici. Non riesco a capire come sia possibile che lui sappia dov’è quest’affare e che aspetto ha, eppure non sia in grado di bloccarlo. Mi propina un sacco di paroloni, ma secondo me non capisce nemmeno lui.
Nel silente cammino della vita, un dì andasti via per sempre…
La fortuna è come un pendolo che oscilla attraverso i secoli, portando l’inevitabile.
Ho parlato col mio amico Evo, mi ha detto che devo rimanere in attesa perché è impegnato con l’eternità.
Credo fortemente che il destino siamo noi stessi a farlo, attraverso le nostre scelte e con le nostre paure.