Heinrich Heine – Politica
Lo scrittore che vuol promuovere una rivoluzione sociale, può sempre precorrere il suo tempo di un secolo.
Lo scrittore che vuol promuovere una rivoluzione sociale, può sempre precorrere il suo tempo di un secolo.
C’è uno stato che si comporta da dittatore, con arroganza e prepotenza, ma non ha le capacità di un dittatore e quindi non fa ammazzare, lascia che sia la gente a farlo da sola.
Sono d’accordo con il presidente Berlusconi come, mi sembra, la stragrande maggioranza degli italiani; quindi convincetevene. Fatevene una ragione.
Ogni volta che gli italiani si trovano di fronte un medico che potrebbe curare i loro mali cambiano malattia per poter restare come sono e non farsi guarire. Per “fortuna” che di medici così l’Italia, almeno nei tempi recenti ne ha avuti pochi.
Se l’incapacità elimina la responsabilità morale, dobbiamo dedurre che i nostri politici sono fondamentalmente incapaci. Ciò deve farci riflettere a lungo, perché in genere li eleggiamo noi.
Anche le strette di mano sono finite presso di noi: il saluto romano è più igienico, più estetico e più breve.
A forza di fare muro contro muro non vi accorgete che una parte di paese è al muro del pianto, a pregare, e se le sue preghiere verranno esaudite il vostro muro “contro muro” vi cadrà addosso. E se accadrà la gente verrà alle vostre rovine a brindare, a mettere la targa commemorativa. – Non ci sono più, erano così stupidi e presuntuosi che non si rendevano neppure conto che quando pregavamo al muro del pianto non pregavamo per loro ma perché cadessero quei muri, così è stato. Il popolo rasserenato pose.