Henry David Thoreau – Stati d’Animo
Ciò che chiamiamo rassegnazione non è altro che disperazione cronica.
Ciò che chiamiamo rassegnazione non è altro che disperazione cronica.
Nettunoaizza le tue onde,distruggi ultime remore di sabbielà dove è inutile riempiredi sé arenili solitaria far dondolare spume… illuseché non ammorbidiscono maitaglienti e scivolosi scoglidi questa vita.
Quando gli amici “inquinano” e ora di fare raccolta differenziata, si proprio come si usa con “la spazzatura”, a ciascuno il suo contenitore.
Lo so, sono pesante. È questo il mio difetto. Pretendo la luna pur non avendo nemmeno un cielo di stelle cui volgere lo sguardo.
Se solo potessi reinventarmi, lo farei attingendo acqua dal mare immenso della passione senza corpo, per non soffrire, ma anima che si rinnova al sorgere del sole, tra musica e colori che vivono danzando dove tutto sembra impalpabile, e ogni angolo ha un suo profumo, un suo incanto Voglio annientare il tempo e perdermi sorseggiando il piacere, senza cedere mai completamente, perché il desiderio va accompagnato per mano, e nel silenzio deve far sentire la sua voce in maniera sempre più convincente Ascolto l’immenso e non mi sono mai abbandonata a musica più irresistibile Nel silenzio scopro il mio cuore e la mia anima mi convince a guardare lontano, a perdermi ancora per vivere ancora Rinuncia al tuo corpo, mi sussurra, libera la mente dalle redini che la tengono imbrigliata e salvati ora che puoi perché io sono l’immenso e tu ti perderai dentro di me!
Nel nostro quieto vivere ci sarà sempre una tempesta in atto.
La mezzanotte stava arrivando ed il nuovo anno mi stava già sulle palle.