Henry Louis Mencken – Lavoro
Nessuno odia il suo lavoro così cordialmente come il contadino.
Nessuno odia il suo lavoro così cordialmente come il contadino.
Il lavoro nobilita molto più la donna.
Svegliarsi al mattino pigramente ma non alzarsi, rimanere affossati nel letto per spaziare con i pensieri che fatalmente si sovrappongono, il profumo della pelle di chi ti sta accanto, il tintinnio della pioggia che cade armoniosamente, il calore delle coperte mentre fuori fa freddo, la sveglia che suona e ti dice “alzati che devi andare a lavorare, era tutto un sogno”.
Sono un eroe, perché lotto tutte le ore. Sono un eroe perché combatto per la pensione. Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari, dei cravattari. Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. Sono un eroe straordinario tutte le sere.Sono un eroe e te lo faccio vedere. Ti mostrerò cosa so fare col mio superpotere.
Il lavoro pesante affrontato con contentezza diviene più sopportabile.
A volte capita che il lavoro ti allontani dalla tua vita. Sconvolge le priorità, assorbe preoccupazioni e confonde i sogni. Il tempo passa velocemente e quando hai un attimo per pensare a chi ami, ti accorgi che vi separa un nuovo mondo di differenze. Speri in cuor tuo che nulla cambi e che mai si sospetti menefreghismo o indifferenza. Sussurri un “ti voglio bene” e aspetti che tutto torni come prima.
I morti (non) per crisi,una scelta così estrema va rispettatanon giudicata.Troppo facile per chi rimane in piedifar da maestro a chi giace o pende appeso.A loro un solo errore possiamo addebitare,l’essersi ammazzatiinvece che ammazzare.