Hermann Hesse – Anima
La mollezza e l’indolenza del corpo vanno di pari passo con quella dello spirito.
La mollezza e l’indolenza del corpo vanno di pari passo con quella dello spirito.
Il tuo ricordo era una candela accesa, mi consumava, scioglieva e logorava. L’ho spento, e ora la mia anima è graffiata di cera fredda.
Come Hänsel e Gretel mi guardo indietro per non smarrire la via. Le loro briciole di pane avrebbero fatto in modo che non smarrissero la via di casa, così come i ricordi miei diventano una traccia per non perdere me stessa.
Anche stasera la Luna e il Mar mi raccontano di te… Maliconica luna specchiata tra gli astri di un cielo cupo. Increspato Mare che ascolta il mio animo triste. Malinconici come il mio cuore, solo, preso dai ricordi dolci di un’amicizia suadente, ricordi celati da una facciata che non è la mia. I miei pernsieri, all’imbrunire, si fanno più intensi. Come all’imbrunire si faceva più intensa la mia voglia di incontrare il tuo sguardo… fosse anche per un’ultima vola. E un’ultima volta è stata. Ci saranno altre occasioni ma mai sarà come l’ultima volta. Come l’ultima carezza, come l’ultimo bacio sulla fronte. La fronte tua che tanti pensieri mi ha racconato e che qualcosa mi ha celato per la paura di essere rapita. Orbene tu mi rapisti molto di più. Mi rapisti una parte della mia anima e con te la terrai per sempre.
Dall’involucro umano restiamo affascinati, ma è dall’anima che restiamo intrappolati.
Rivolgo il mio sguardo al cielo, chiudo gli occhi creando con la mente un insieme…
Bruciava ma era gelida. La sua anima consumata.