Hermann Hesse – Stati d’Animo
In fondo che cosa voglio da ogni giornata se non un’atmosfera, un colore proprio ad essa e, se riesce, un canto?
In fondo che cosa voglio da ogni giornata se non un’atmosfera, un colore proprio ad essa e, se riesce, un canto?
Potevo essere qualcuno, volevo essere soltanto uno e invece sono morto che non ero nessuno.
Con occhi superficiali osserviamo il mondo. Dimentichiamo che certe cose domani potrebbero allontanarsi per sempre dalla nostra vista.
Noi conosciamo chi siamo, le nostre delusioni e lacrime. Noi solo noi, fin in fondo. E nessuno può permettersi il lusso di giudicarci. Ma quando qualcosa o qualcuno turba o mette in discussione tutto di noi, la nostra vita, le nostre decisioni, i nostri vissuti, i nostri percorsi; il turbamento arriva a mille e la nostra calma si trasforma e si irrita. Ma non ne vale la pena “Arrabbiarsi” non è mai salutare. Bisogna respirare e contare fino a 10 e se non basta fino a 100, e se anche questo non basta, bisogna da saggi “sorridere” e senza dare soddisfazioni allontanarsi, lasciano che il Fango del giudizio affondi nella sua ignoranza.
Ci sono delle volte in cui non puoi fare a meno di chiederti: “e se fosse andata in un altro modo?”
Ci si abitua a tutto. Tranne alle carognate di chi credevi sincero.
Le promesse di alcuni uomini sono l’equivalente di un “lunedì inizio la dieta” di una donna.