Hugo Eugenio Pratt – Viaggi e vacanze
All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per ripararsi durante un tifone, o per riposare e amare.Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì, un invito ad andare.
All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per ripararsi durante un tifone, o per riposare e amare.Quell’orizzonte aperto sarebbe stato sempre lì, un invito ad andare.
Il viaggio che l’umanità sta compiendo, si sa pressappoco, quando è iniziato; ma non si conosce né la durata e né la destinazione finale.
È perché c’è un orizzonte che continuiamo a camminare.
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.
I porti non sono arrivi, ma carezze d’acqua nelle quali ci si prepara per nuove avventure in mare aperto.
Lo sguardo,scruta il paesaggio in corsa.Cerco il particolare,e fisso le immagini di un lembo di vita:un bambino saluta,una donna assorta alla finestra,e un uomo concreto che traffica con se stesso.
Il viaggio del poetaPoetare diventa un percorso interiore dell’anima alla ricerca della Verità relativa e trascendentale. Ogni poesia diventa un viaggio che permette di percepirne un aspetto. Il poeta, nel suo surreale cammino, va oltre i rumori e le immagini dell’Apparenza e annaspa nei meandri dell’essenza del suo Essere e tenta ogni volta di percepire quella luce che gli permette di contemplare, annullando se stesso, ciò che ci trascende.