Ida Vinella – Frasi sulla Natura
Soffice la pioggia sulle gote, le scarpe immerse nel fango corrono e corrono verso il bagliore del domani. Una foglia mi cade sulla pelle come lacrima di vita, il mio cuore riposerà qui.
Soffice la pioggia sulle gote, le scarpe immerse nel fango corrono e corrono verso il bagliore del domani. Una foglia mi cade sulla pelle come lacrima di vita, il mio cuore riposerà qui.
La Natura sente in certo modo il bisogno di rivelarsi, di esprimere il ritmo e le fatiche della propria vita, di trasmettere fino alla nostra coscienza i contorni del suo esistere, le personalità dei suoi esseri singolari, il significato che, pure oscuramente, ogni cosa animata o inanimata, sa di possedere.
Uno spiraglio di luce è sempre meglio che il buio totale.
Guardavo le piante allineate lungo la strada; riflettevo sulla poca simmetria che c’è nel bosco: un’esplosione di vita che non ha nulla a che spartire con l’organizzazione umana. Forse è più caotico, ma è più maestoso.
La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l’ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L’ultima è una vela. Bianca. All’orizzonte.
La natura pullula di profumi, sapori, colori. Bisogna amare le piccole e le grandi cose che ci dona giorno, dopo giorno.
Il paradosso è suggestivo: l’equilibrio ecologico si è mantenuto relativamente intatto in alcune delle isole Figi perché l’uomo bianco non ha osato addentrarsi nell’arcipelago a causa del cannibalismo. È un paradosso, eppure non mi dispiace il fatto che una specie animale, in un periodo di carestia, approfitti dei propri simili piuttosto che competere per lo sterminio di altre specie. Non ho difficoltà ad ammettere che il cannibalismo sia una violazione di ciò che definiamo “diritti naturali” dell’uomo, ma la sconsideratezza ecologica del mondo occidentale è, altrettanto palesemente, una violazione dei doveri dell’umanità. Ora, se il concetto di “diritti umani” ha una storia lunga più di duemila anni, io mi chiedo: quando saremo maturi per il concetto di “doveri naturali”?