Iginio Carvelli – Libri
La speranza è legata all’attesa, e chi sa attendere sa pure sperare senza contare le ore.
La speranza è legata all’attesa, e chi sa attendere sa pure sperare senza contare le ore.
Ed eccomi subito a pregarla: legga il meno possibile testi di critica estetica; sono o congetture faziose, fossilizzate e oramai prive di senso nel loro rigore senza vita, oppure abili giochi di parole, in cui oggi prevale una opinione e domani quella opposta. Le opere d’arte sono di una solitudine infinita, e nulla può raggiungerle meno della critica. Solo l’amore le può afferrare e tenere e può essere giusto verso di loro. Dia ogni volta ragione a se stesso e al suo sentimento, contro ognuno di quei dibattiti, commenti o introduzioni; e se pure dovesse avere torto, la naturale crescita della sua vita interiore la guiderà a poco a poco e col tempo verso altre intuizioni. Lasci ai suoi giudizi il loro quieto e indisturbato sviluppo, che, come ogni progresso, deve venire dal profondo, e non può essere in alcun modo incalzato o affrettato. Tutto è condurre a termine e poi partorire. Lasciare che ogni impressione e ogni germe di un sentimento si compia tutto dentro, nell’ombra, nell’indicibile e inconscio e inattingibile alla propria ragione, e con profonda umiltà e pazienza attendere l’ora della nascita di una nuova chiarezza: questo solo significa vivere d’artista: nel comprendere come nel creare.Qui non serve misurare con il tempo, a nulla vale un anno, e dieci anni non son nulla. Essere artisti significa: non calcolare o contare; maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera, senza l’ansia che dopo possa non giungere l’estate. L’estate giunge. Ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l’eternità gli stesse innanzi, così sereno e spensierato e vasto.
“Hai mai baciato una ragazza Daniel?”Mi mancò il respiro e mi sembrò di avere segatura in bocca.”Bè sei ancora molto giovane. Ma si prova la stessa sensazione, il brivido della prima volta è indimenticabile. Viviamo in un mondo di ombre Daniel e la fantasia è un bene raro”
Scrivere è fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine.
Riprendere a scrivere per colmare un vuoto e le parole prendono posto del dolore.
Avrebbe voluto sapere che cosa stava facendo adesso alla festa di Gabbe, quando era il suo compleanno. Che numero di scarpe portava e se aveva mai sprecato un secondo del suo tempo a pensare a lei.
Bosch si diresse verso la porta della banca. L’aveva appena aperta quando Lindell si avvicinò alle sue spalle.”Ma perché ha messo tutto nella cassetta della ragazza?”Aveva ancora in mano la scheda e la fissava come se di colpo potesse rispondere alle sue domande.”Non saprei, ma ho un’idea.””Quale, Bosch?””Era innamorato di lei.””Lui? Di una ragazza così?””Non si può mai dire. La gente si ammazza a vicenda per ogni genere di motivi. Immagino che possa anche innamorarsi per ogni genere di motivi. L’amore devi saperlo cogliere quando arriva, non importa se è una ragazza come quella o… un’altra.”Lindell annuì e Bosch uscì.