Ilaria Pasqualetti – Figli e bambini
È stato l’attimo in cui ho capito il perché della mia vita, quello in cui per la prima volta ho toccato il tuo corpicino e sentito il tuo pianto, quello mi ha fatto capire che ero li per te, figlio mio.
È stato l’attimo in cui ho capito il perché della mia vita, quello in cui per la prima volta ho toccato il tuo corpicino e sentito il tuo pianto, quello mi ha fatto capire che ero li per te, figlio mio.
Avrei voglia di vivere una vita normale, visto che nella mia vita di normale non ho mai avuto niente.
Un giorno ho scoperto la vita, la nuova vita, una piccola ed indifesa vita che cresceva dentro di me, un germoglio pronto a crescere ed a diventare un bellissimo fiore, un bruco che sarebbe diventato una splendida farfalla, un raggio di sole che avrebbe portato calore e luce ovunque, è stato il momento in cui ho capito che la vita aveva un senso, grazie figlio mio.
Essere se stessi sempre vuol dire non aver bisogno di abbassare lo sguardo per aver agito in maniera subdola.
Preferisco non dare ragione e prendermi un vaffanculo, che darla solo perché qualcuno si aspetta…
Gli esseri speciali non si sentono tali, hanno il cuore così grande da fare qualsiasi cosa per gli altri senza il bisogno di sentirsi dire “grazie”.
Alle belle parole ci credevo quando ero bambina, adesso possono raccontarmene di tutti i tipi ma rimarranno sempre e solo belle favole.