L’estrema punta di una spiaggetta, una piccola chiesetta dove mi fermavo tutte le mattine per un saluto e una breve preghiera, con te nella mia mano, senza fretta, assaporando sulla pelle il sole che passava sulla spiaggia ormai vuota, ultimi scorci di un’estate, il tempo più bello, quello del rimpianto di aver vissuto ma non abbastanza.
Nell’ovattato brusìo della sera, o cuore, ascolta il suono del silenzio, potrai udire un’armoniosa sinfonia, foriera di emozioni.
Terra mia per quanto ti ho amata ti ho odiata, mi hai fatto piangere, mi hai fatto gioire. Per questo motivo il nostro amore non dovrà finire.
Scriviamo insieme la prossima pagina, le altre già c’appartengono, volgiamo lo sguardo al futuro, e non viviamo di malinconia, la vita è li fuori ci aspetta, e la forza per affrontarla dobbiamo trovarla dentro di noi. Il tempo non ci perdona, passa inesorabilmente, e noi dobbiamo essere pronti a scrivere la prossima pagina che ci viene dal cuore, tu amore hai contribuito a scriverne di belle e di dolorose hai contribuito alla mia vita e allora andiamo, la prossima è ancora da scrivere.
Ottobre: colore di nebbia, sapore di castagne odore di foglie gialle, stagione della mia età, amore di un tempo che fu.
Vento che ti accarezza… vento di dolci sogni!
Conversando con Salvatore mi son reso conto che nel mio cuore c’è una Verità Assoluta, certamente demagogica: “L’uomo con la natura è alacremente infame”.