Ingeborg Bachmann (Ruth Keller) – Poesia
Poesia come pane? Un pane che dovrebbe stridere fra i denti come sabbia, e risvegliare la fame piuttosto che placarla.
Poesia come pane? Un pane che dovrebbe stridere fra i denti come sabbia, e risvegliare la fame piuttosto che placarla.
È con te che ho risoè con te che ho scherzato,e con te che ho giocato,è di teche mi sono innamorataed è per te che ora piangolacrime dolci…non so se il mio cuoreun tempo spensieratoreggerà all’emozione…al dolore…di non vederti più accanto a me… ti amo!
Tutti gli uomini, da Adamo in giù fino al calzolaio che ci fa i begli stivali, hanno nel fondo dell’anima una tendenza alla poesia.
I cuculi sono simili ai poeti. Cantano con cura e a tempi regolari.
Non le scrive più nessuno le lettere, eppure sono così belle. Profumano di sentimenti e di tempo. Sono belle anche quando nell’incertezza le stropicci. Meravigliose quando dopo anni le ritrovi e ti perdi a leggerle. Peccato che nessuno si preoccupi più di scriverle, perché ancora esistono persone come me, a cui farebbe davvero tanto piacere riceverle.
È veramente miserabile e barbaro quell’uso moderno di tramezzare tutta la scrittura o poesia di segnetti e lineette, e punti ammirativi doppi, tripli ecc.
La Poesia non si nutre con le note musicali ma solo con le note delle emozioni.