Ingrid Betancourt – Religione
Ho scoperto la fede in Dio durante la mia prigionia.
Ho scoperto la fede in Dio durante la mia prigionia.
Un credente che si rispetti, qualora gli dimostrassero l’effettiva esistenza di Dio, dovrebbe smettere di credere.
L’unica religione che accetto è quella che mi fa riflettere e non impone. Quella che mi fa condividere con gli altri per ricevere dagli altri.
I simboli delle grandi trasformazioni storiche non si sfrattano: vale per il tricolore dell’unità d’Italia, giustamente difeso dal vilipedio secessionista, come per il crocifisso che sta piantato nel cuore della civiltà. Il crocifisso, simbolo religioso, cui i cristiani guardano come la stella polare della loro fede, ma è parte integrante della nostra identità di popolo. Parla al cuore dei credenti, ma allunga le braccia sulle sofferenze di ogni uomo e donna, indica traguardi di giustizia, pace e solidarietà. Anche i giudici di Stasburgo dovrebbero saperlo.
Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto.
Sii sempre semplice, perchè la vera semplicità è sempre buona e grata a Dio.
Questo nostro Dio è ciò che di più caro abbiamo, bisogna rendersi consapevoli del fatto che Lui c’è soprattutto per sostenerci e consolarci quando tutto sembra perduto; la sua opera maggiore in questo difficile momento, è stata quella di infondere negli animi della gente l’amore per il prossimo in un modo così manifesto da farci commuovere.