Beppe Grillo – Ipse dixit
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto.Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov’è il cimitero dei cattivi?
Il segreto del mio successo è che dico sempre tutto quello che gli altri si limitano a pensare.
Il Signore ha voluto che in questa settimana Santa che in qualche modo anche loro partecipassero al mistero della sua passione. Vogliamo vedere qualcosa di positivo, anche in questa tragedia. In fondo il Signore quando vuol farci partecipare delle sue sofferenze vuol farci anche partecipare della gloria della sua resurrezione.
Uno scrittore deve sapere essere spietato per creare i suoi personaggi, siano mostri, assassini o guerrieri. Gli scrittori peccano scrivendo.
Mi piace pensare che io sia un’aliena, non mi ci ritrovo in questa terra incasinata, voglio la mia navicella… telefono casaaa.
Sono una mente pensante con due seni enormi.
Non sono ipocondriaco, sono solo appassionato di medicina.
Ma non mi fa le orecchie a sventola sto coso? Paro Dumbo!
(Il bello è che) ognuno è quello che è. Non ciò che mostra di essere, né quello che credono gli altri.
Chi ha detto che genio e follia sono le due facce della stessa medaglia?Nessuno!?Beh, lo dico io… Ego dixi.
Io non sono Dalì, bensì l’altro Dalì e cioè me stesso.
Le opere letterarie possono essere intese e fraintese in vari modi. Per lo più l’autore di un’opera non è competente a stabilire in qual punto termina la comprensione dei lettori e dove incomincia il malinteso. Qualche autore ha già trovato lettori per i quali la sua opera era più limpida che per lui stesso. D’altro canto in certi casi anche i malintesi possono essere fecondi.
Non amo la gente che giudica, ma ancor di più detesto quelli che in cinque minuti costruiscono di me un quadro che non mi appartiene. Non sono una scatola a cui basta togliere il coperchio per guardarci dentro, sono come uno di quei libri voluminosi dalla brutta copertina che nessuno legge mai, troppo lunghi, e che si svela solo a chi ha la pazienza di arrivare all’ultima pagina.
Posto che la luce viaggia più velocemente del suono, la gente sembra brillante fino a che non parla.
Per me è del tutto irrilevante. Se la soluzione è quella giusta, non c’è bisogno di alcun altro riconoscimento.
Spesso la fama di un nome ha molta più importanza del talento effettivo della persona.