Rita Bellacosa – Ipse dixit
La mia mente è la mia banca.
La mia mente è la mia banca.
Ci metto tempo, ogni mattina, a diventare me stessa.
Quello che ho fatto è molto più limitato. In molti sistemi, esiste una situazione per cui in certe circostanze si verifichino eventi caotici. Questo significa che, dato un punto di partenza particolare, è impossibile prevedere gli sviluppi. Questo vale anche per alcuni sistemi molto semplici, ma più un sistema è complesso più è probabile che diventi caotico. Si è sempre ritenuto che un sistema come la società umana fosse talmente complesso da diventare ben presto caotico ed essere quindi imprevedibile. Io invece ho dimostrato che, studiando la società umana, è possibile scegliere un punto di partenza ed eliminare il caos mediante presupposti adeguati… e che dunque è possibile predire il futuro, non in modo dettagliato, certo, solo a grandi linee… non con certezza assoluta, ma in base a probabilità calcolabili.L’Imperatore, che aveva ascoltato attentamente, disse: – Ma questo non significa che avete indicato il modo in cui prevedere il futuro? – Non proprio. Ho dimostrato che teoricamente sia possibile, nient’altro. Per spingerci oltre, dovremmo scegliere un punto di partenza corretto, introdurre presupposti corretti, e poi trovare il modo di eseguire i calcoli entro un lasso di tempo limitato. Nel mio studio matematico non c’è nulla che spieghi come procedere nelle varie fasi. Ed anche se fossimo in grado di farlo, al massimo valuteremmo solo delle probabilità. Predire il futuro è ben altra cosa; questa rimane una semplice ipotesi riguardo ciò che accadrà probabilmente. Ogni personaggio politico, ogni uomo d’affari o qualsiasi altro essere umano di successo, deve esaminare il futuro in questo modo, e compiere una valutazione accurata, altrimenti non avrebbe successo. – Queste persone lo fanno senza alcun mezzo matematico. – Vero. Lo fanno basandosi sull’intuito. – Con i mezzi matematici idonei, chiunque sarebbe in grado di valutare le probabilità, non solo quei rari esseri umani che hanno successo grazie alle loro notevoli doti intuitive. – è vero anche questo. Però io ho dimostrato soltanto che un’analisi matematica sia possibile, non ho detto che sia attuabile.
Devo aver detto qualcosa di intelligente, non mi son capito…
A volte mi sembra di assistere allo scontro tra l’iceberg e il Titanic.Ovviamente io sono il Titanic.
Mi devo consultare con uno che ne sa più di me… praticamente con Dio.
Sa quale è la verità? Nel nostro Paese purtroppo non ci sono nemmeno banane. Ci sono soltanto fichi d’India.
È un grande regista. Ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire.
Mi piace usare parole straniere, soprattutto inglesi, ma non voglio che rovinino la mia fatica di scrivere nel più bel giapponese possibile, bello da leggere.
La politica non è il mio editore. Punto e basta.
Chi fa la morale agli altri dovrebbe prima accertarsi di averne una.
Italiano per volontà come sono tutti i sardi.
PalleLa parola può assumere diversi significati.In senso puramente anatomico, volgarmente rappresentano parte degli organi genitali maschili.In senso propriamente “oggettivo”, il termine (singolare) rappresenta una sfera, per lo più di gomma o di cuoio, con cui si gioca.In senso figurato, avere le palle (o coglioni, o attributi) è caratteristica propria di colui/colei che ha coraggio, fegato di dire o fare qualcosa. Dote in via di estinzione.
Io sono un finto matto che dice le cose come stanno.
Mi sveglio a mente serena, contemplo il divenir prosastico d’una natura imberbe sprofondando come di consueto in un greve prolasso analitico.
Se una mattina ti svegli freddo, stoico, immune ad offese ed umiliazioni, non c’è dubbio: ti sei svegliato morto!
Stavo con Dio e con il diavolo, però mi sono aggrappato alla mano di Dio e in nessun momento ho dubitato del fatto che Dio sarebbe venuto a salvarmi.