Pitagora – Ipse dixit
Tutto è numero.
Tutto è numero.
Ho una grande esperienza di ragazzi e so che sono una brutta razza.
Credo che Dio abbia creato Boston in una domenica piovosa.
Le mie donne le voglio vedere negli occhi, le voglio vedere solari. Desidero che mostrino l’ombelico, perché quello è il centro del mondo.
Il Duce è uno statista di primissimo ordine, completamente disinteressato. Un superuomo.
Non abbiamo altro in nostro potere che giustizia, verità, sincerità.
Ooooh! Chi poteva mai immaginare che un terremoto riuscisse a danneggiare delle centrali nucleari? Questa è davvero una piega inaspettata degli eventi. Sapete una cosa? D’ora in poi costruiamole solo in posti dove non ci sono terremoti. Ad esempio qua in Italia.
Il sabato sera in TV è morto. Mi candido per il lunedì sera.
Bush? È stupido come un pezzo di legno.
Vincere il Nobel è stato un maledetto disastro.
Gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la Fiera del Libro di Torino sono molto più gravi di quanto accaduto a Verona.
Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti.
Le impronte digitali ai bambini nomadi e una legge per non fare processare i delinquenti che governano? Mi vergogno di essere italiano.
Si crede un Padreterno: si fa le leggi per evitare i processi. Le intercettazioni che vogliono limitare ci fanno vedere un premier che piazza veline.
– Perché l’aspettavano così?- Perché credo in quello che dico.- Questo e basta?- Sì.
Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano.
Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante dei vigili urbani affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. I culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che so che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c’è nessuna possibilità per culattoni o simili.