Isaac Asimov – Tristezza
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
Con mani tremanti,lascio scorrere le mie ditasu questa tastiera,cercando poche lettereche, unendole insieme,vogliono poter scrivereciò che ti vorrei sussurrare:Amami meno,ma pensami spesso!
A volte pensi di aver dimenticato come si fa a piangere, ma poi ti accorgi che hai solo imparato a farlo quando sei veramente triste.
Quando un amore finisce, quando la delusione ci assale, non dovremmo mai lasciarci andare così tanto fino ad annullarci, fino al punto di dimenticarci di noi stessi. È vero, il dolore può graffiarci l’anima fino a farla sanguinare, ma non facciamo in modo che esso ci divori. Se quella traccia incancellabile ci avrà reso persone migliori, anche la sofferenza avrà avuto un senso ed il ricordo che ne rimarrà, sarà come una delicata carezza sul cuore.
La solitudine non va condivisa, va vissuta e basta.
La vita ti riserva degli schiaffoni che ti arrivano dritti al viso e, quando ne hai presi così tanti, arrivi a un punto che solo il pensiero di prenderne un altro ti butta giù e gridi aiuto. Al tuo grido in molti corrono, ma nessuno ti tende la mano e ti dice alzati, ci sono io con te. E continui a rimanere giù mentre tutto passa, anche la vita.
Quando la solitudine ti penetra nelle ossa cerca nei sorrisi della gente il calore di cui necessiti, non potrà bastare, ma ti aiuterà.