Italo Calvino – Vita
Oltre la superficie della pagina s’entrava in un mondo in cui la vita era più vita che di qua.
Oltre la superficie della pagina s’entrava in un mondo in cui la vita era più vita che di qua.
Forse è solo un’illusione: si sta benissimo soli la maggior parte del tempo. Piace di tanto in tanto avere un otre in cui versarvi e poi bervi se stessi: dato che dagli altri chiediamo ciò che abbiamo già in noi. Mistero perché non ci basti scrutare e bere in noi e ci occorra riavere noi dagli altri.
Ciò che intristisce, non è tanto la vita che fugge, quanto non aver avuto il tempo di viverla intensamente.
Le persone quando sono vive non si portano nel cuore, si amano. Sono i morti che portiamo nel cuore.
Il contatto umano può procurarti un sacco di opportunità.
Il mistero della nascita della vita, ma anche quello del mutamento, della trasformazione sia in natura che negli uomini, è inaccessibile ai nostri limitati occhi mortali; è come se il creatore abbia astutamente celato i propri segreti ai nostri sguardi curiosi. Così, per quanto possa essere sagace la nostra mente, non riusciamo a cogliere il mistero di un fiore che sboccia, o di un baco che diventa farfalla; davanti a questi miracoli della natura diventiamo come campagnoli che guardano stupiti, per la prima volta, le meraviglie di una metropoli, tanto affascinante quanto misteriosa ed estranea.
Ci vuole la semplicità, per sentirti il cuore vibrare e l’umiltà, per sentirti il corpo volare.