Italo Svevo – Libri
Insomma non avevo ancora perduta la capacità di ridere della mia avventura; la sola capacità che mi mancasse era quella di dormire.
Insomma non avevo ancora perduta la capacità di ridere della mia avventura; la sola capacità che mi mancasse era quella di dormire.
Saprò crescere e diventare una persona forte! Non dovrò temere il giudizio di nessuno! Sarò degna d’essere la sua fidanzata!
Di sera, nell’intrecciarsi caotico di immagini che precede il sonno, quando la mente è troppo debole per raccontarsi bugie.
Interpretando la posizione delle mani degli Apostoli e dei pani disposti sulla mensa, è stato possibile ricavarne una frase musicale nota finora soltanto al suo artefice. Le mani, messe in preciso rapporto con i pani, hanno indicato una melodia perfettamente strutturata, e sono diventate musica: un adagio, con tempo d’esecuzione di 3/4, dodici battute e valori di durata delle note compresi tra la minima e la semiminima.Ma c’è di più; ho anche potuto scoprire nella musica del Cenacolo un messaggio, un frase scritta in ebraico antico, che, a sua volta, nascondeva una figura, come in un circolo nel quale le immagini si trasformano in suoni e i suoni di nuovo in immagini.
Ci sono molti uomini che leggono per non dover pensare.
Non possiamo fare l’amore, devo finire il capitolo.
Se non altro, prima di morire, avrei passato del tempo assieme a lui. Meglio che vivere a lungo senza.