Italo Svevo – Morte
M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrice della vita.
M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrice della vita.
Se non hai timore della morte perché sei sempre lì a contare i giorni che ti separano da essa?
Oggi il settanta per cento dell’umanità muore di fame… e il trenta per cento fa ancora la dieta.
Un ricamo li nell’armadio, sulle lenzuola di seta custodite come uno scrigno prezioso e intoccabile. Le guardo, le sfioro poi mi allontano. La sera prima che ti saresti sposata avevo sognato di metterle sul tuo letto, e tu con gli occhi pieni di lacrime di emozione mi avresti detto: Mamma da domani abiterò qui, ma so che quando tornerò a casa da te mi aspetterai a braccia aperte. Quel ricamo aveva dentro i fili del tuo futuro ma questo futuro non l’hai vissuto. Ora quei fili mi graffiano il cuore, e non so a cosa aggrapparmi per non sprofondare nel mio dolore.
Ho una gran voglia di vedere il mio funerale prima di morire.
Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta.
L’inferno, è avere perso ogni speranza. (Les Clés du Royaume)