Ivano Fossati – Desiderio
Non sono che il contabile, dell’ombra di me stesso se mi vedete qui a volare.
Non sono che il contabile, dell’ombra di me stesso se mi vedete qui a volare.
Ti mangio la fame quando le ossa, sazie, ci divorano la carne.
Vorrei essere l’albero della virtù per portare gioia.
Urlo forte forte, fino a sentir dolore alla gola, perché è forte, fortissimo il desiderio di te, è impossibile fare a meno di te.
Spesso vagheggio trasognate lontananze nell’inguaribile volontà di essere dappertutto e finendo perciò in nessun luogo.
Chi accumula libri, accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni.
Un giorno vorrei scrivere sulla riva del mare parole sulla sabbia e vorrei che tutti quelli che passano si fermassero a leggerle perchè nasconderanno un segreto. Solo le onde lo sapranno e non lo cancelleranno.