Ivano Fossati – Desiderio
Non sono che il contabile, dell’ombra di me stesso se mi vedete qui a volare.
Non sono che il contabile, dell’ombra di me stesso se mi vedete qui a volare.
Di Te… adesso in questo istante Mi Manca la tua dolce bocca, il tuo soave respiro, il tuo caldo abbraccio, Mi Manca il tuo melodioso battito… sii quel palpito che mi fa illudere che appartieni solo a me! Tanto da dar forza a questo misero corpo chi invano nel buio di questa triste malinconia non smette mai di cercarti.
Se fossi notte, sarei luce mite, lene, t’avvolgerei con un sospiro.
Quando me ne andrò non mi volterò a guardarvi ma mi preoccuperò di sbattervi la porta in faccia.
Non voglio grandi cose dalla vita, voglio un uomo che renda grande la nostra vita insieme.
Avvolti insieme sotto le lenzuola, guardandoci negli occhi e sentendo i nostri respiri che si affaticano a vicenda, mentre le nostre mani si sfiorano sui nostri corpi delicatamente. Oh sì, amore mio, sento il tuo profumo che mi avvolge la mente trasportandomi verso il tuo infinito. Sì amore, sì continua così, non ti fermare.
Tu non puoi farci nulla, mi pensi e non è colpa tua! Ora è tardi per impedire al desiderio che provi di condurti da me! È come volare! Non puoi scendere o tornare indietro, puoi solo buttarti, se lo vuoi, cercando un paracadute! Ma non possiedi neanche questo, perché non immaginavi che io ti portassi così in alto! Mi desideri, e desideri di non cadere!