J.R.R. Tolkien (John Ronald Reuel Tolkien) – Libri
Le stagioni fuggenti non sono che onde sempre di ritorno nel lungo corso del tempo. Eppure sotto il Sole ogni cosa purtroppo è destinata a logorarsi e a scomparire.
Le stagioni fuggenti non sono che onde sempre di ritorno nel lungo corso del tempo. Eppure sotto il Sole ogni cosa purtroppo è destinata a logorarsi e a scomparire.
Vai laggiù tra gli alberi. Liberati di quel che di umano è rimasto del tuo corpo e non innamorarti così follemente della notte da smarrire la strada!
Non uno: un milione. Non di corda, ma d’acciaio. Un milione di cavi d’acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell’universo. Finalmente capii che l’universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.
Il suicidio, non solo è un atto di vigliaccheria, ma è anche un atto di egoismo; pensa a come si sentirebbero i tuoi cari, se tu morissi. Gli causeresti un grande dolore. Pensi di liberarti dalle sofferenze della vita, ma non pensi a chi soffrirà per la tua morte, a coloro che ti amano, ai tuoi amici, ai tuoi genitori, ai tuoi parenti.
Per essere veramente e utilmente creativi bisogna avere un progetto valido, o meglio ancora più progetti da condividere con la creatività dell’intera umanità, viceversa non saremo in grado che di compiere banali, stupide e mediocri imprese creative, come quelle ad esempio di scrivere dei libri insulsi che non serviranno minimamente allo sviluppo della specie e della sua felicità.
Ripenso alle cose che adoriamo così tanto, quelle cose che ci tengono insieme incuranti di tutte le ferite che ci lasciamo. Quello che voglio dire… è un elastico che a volte ti strema. Non hai mai delle situazioni di mezzo, una distanza minima, che ti fa capire che le differenze ci sono, ma non sono poi così insostenibili. Sarebbe bella, no, una distanza così? Confortante, direi. Ma spesso, così com’è, con questo elastico, odi qualcosa dell’altro, così tanto che te ne vorresti liberare. Eppure adori altre cose, che ti tengono incollato nel paradosso di dover rimanere incollati a quello che detesti pur di stare accanto a ciò che ami… Fino a quando la corda si spezza e quello che ami non basta più a sopportare quello che detesti.
Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesia che si impenna.