Jack Kerouac – Religione
Tutte le notti continuo a chiedere al Signore, “Perché?” E ancora non ho avuto una risposta decente.
Tutte le notti continuo a chiedere al Signore, “Perché?” E ancora non ho avuto una risposta decente.
Dio chiama a sé le anime attraverso molte vie: la vocazione religiosa nasce in un cuore talvolta improvvisamente, talvolta invece matura lentamente.
Il fine della Chiesa, depositaria unica e suprema della rivelazione, resta in ogni caso quello di riassumere e risolvere la politica nella religione. Ma il fine dello Stato, di qualunque Stato degno del nome, è precisamente le stesso, rovesciato: risolvere la religione nella politica, Dio nell’uomo. Ogni Stato è anche Chiesa; l’autorità politica è necessariamente autorità morale; la storia politica si configura logicamente come “storia sacra”. I suoi fini politici sono anche morali e religiosi: comprendono e riassorbono in sé tutta la possibile morale e religione.
Non amo il divino nella sua assolutezza, non vi trovo alcun fascino, nessuna macchia, nessuna meravigliosa scissione: mi appassiona piuttosto il divino che si cela dentro il più fragile umano.
Forse la sofferenza è stata creata da Dio per far rendere conto agli esseri umani quanto sia importante e unica la vita.
Solo Dio dovrebbe decidere chi vive e quando deve morire. Non la medicina, ne l’uomo; ne nessun’altra cosa o persona.
Alleandosi a un potere politico, la religione aumenta il suo potere su alcuni uomini, ma perde la speranza di regnare su tutti.