Jack Kerouac – Vita
È un peccato che io riesca a essere così felice vivendo come un eremita.
È un peccato che io riesca a essere così felice vivendo come un eremita.
E poi non lo so. Vivi e speri sempre che le cose migliorino che almeno alcune delle cose che desideri vadano come vuoi tu, ma qui spesso sembra che la ruota giri sempre contro e mai a favore.
Cerco parole sensate nelle quali ancora credere. Cerco al di là di una logica coerenza un punto fermo a cui dare un nome. Ma tutto questo cos’è se non una confusa realtà! Un groviglio di continue sensazioni contrastanti, di inutili fantasmi che si fanno pensieri e come aghi si insinuano nella mente, fino a farti perdere ogni dignità. Subdola e pesante, si fa sempre più la resistenza al presente, e persiste l’immagine futura di un angoscioso abbandono.
Ho imaparato che non tutti sono come cercano di apparire. Ho imparato a contare solo su me stessa. Ho imparato che ciò che non mi uccide mi fortifica. Ho imparato che piangersi addosso non serve a risolvere i problemi. Ho imparato che ogni volta che cadi devi guardarti allo specchio e dire: “ok c’è la farò anche questa volta!”
Anch’io ho riempito la mia vita di molti errori. Più o meno gravi non fa alcuna differenza. Quello che conta è che da questi errori io abbia avuto la capacità di imparare per me stesso e soprattutto abbia avuto l’intelligenza di capire che come è successo a me e sono stato perdonato, può succedere agli altri… e magari vanno perdonati.
La favola più bella da raccontare è quella che deve essere ancora scritta.
I bimbi, gli anziani, i fiori, il cielo, il mare, la mamma, il papà, i campi fioriti, le donne, gli uomini, le mani, gli occhi, gli animali, i libri, il sole, la pioggia, l’arcobaleno, l’amore. Da togliere il fiato!