Jack Welc – Destino
Controlla il tuo destino… o lo farà qualcun altro.
Controlla il tuo destino… o lo farà qualcun altro.
La vita è come un fiume, la sorgente è il passato, lo scorrere è il presente e il mare è il futuro. Il nostro domani è come un tuffo nel mare.
Per ognuno di noi c’è un raggio di sole, basta non aver paura di bruciarsi!
Ti puoi svegliare anche all’alba, ma ricordati che il tuo destino si è svegliato prima di te.
Tempo aggredito, rapito, assoggettato, nelle strade cambiate dalla mano che tutto prende. Ecco il millennio dell’infinito: Cristo ha vinto. Le sue risate di vittoria riecheggiano nello spazio introverso, tra le mura dell’interminabile prigione, l’amara conquista di specchi e di vite replicate sino all’uno finale, dove non resterà altro che non somigli a se stesso, fino ad annullarsi. Assoggettando tutti gli elementi in un grido disperato di morte, re infelice e vittorioso che tutto ha conquistato, niente ha avuto. La mensa è vasta quanto l’universo fino ai suoi limiti. La mensa è l’universo, che sembra dilatarsi nell’immortalità immorale, a prezzo dell’anima. E all’estremo, finirà nel silenzio di conquiste e mattanze lontane di mondi ancora ignari.
Fiat lux! Ed il cieco non vide nulla.
A volte mi domando se siamo davvero vittime del destino, o ce lo costruiamo con le nostre mani.