Jane Austen – Felicità
Io fui felicissima di essere stata risparmiata dall’affanno di vestirmi e andare ed essere stanca prima di essere a metà, così il mio vestito e il mio cappello sono ancora da indossare.
Io fui felicissima di essere stata risparmiata dall’affanno di vestirmi e andare ed essere stanca prima di essere a metà, così il mio vestito e il mio cappello sono ancora da indossare.
Vivere di felicità, ricercare la felicità è cosa bella e saggia, ma ricercare e vivere una felicità raddoppiata è cosa ancora più grande. Se non la condividi la tua felicità è una felicità sola. Se condividi la tua felicità con un’altra persona è una felicità raddoppiata, triplicata, insomma amplificata. Se si è felici in due tutto si accende, tutto raddoppia in bellezza, sapori, odori, suoni, emozioni.
Sono sempre più convinto che, nella vita, non importi tanto il “dove” quanto il “con chi”. Si può credere di essere felici nel posto più bello del mondo, ma se poi non si ha nessuno a cui poterlo dire, tutto svanisce. Perché la felicità è reale solo quando è condivisa.
Vivi, ama, sorridi, non privarti mai della tua felicità, le persone avranno sempre da ridire ma tu fregatene.
Sto vedendo un bellissimo prato di papaveri, ricordi di bambina. Io che ero una bimbetta piccola, notturna, pensosa e perplessa, e sempre lo sarò!
Se solo capissimo il tormento e la fatica di un fiore nato tra l’asfalto, capiremmo quanta importanza ha la vita e la felicità di ogni singola persona.
Mr Knightley: “Non c’è che una donna sposata, a questo mondo, alla quale io possa permettere di invitare gli ospiti che le pare e piace”.Mrs Elton: “La signora Weston, immagino”.Mr Knightley: “No, Mrs Knightley, e finché non esiste, queste cose le sbrigo io”.