Jean-Paul Malfatti – Abitudine
Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
Quando smetto di scrivere, impazzisco o quasi. Ho la sensazione che le mie dita continuano a digitare parole immaginarie nel vuoto di una tastiera invisibile che esce dal nulla e ritorna nel nulla.
Ci possono essere mille ragioni per non fare una cosa, ma talvolta una semplice mancanza di volontà, per fare quella cosa, è più forte di mille ragioni.
L’abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose.
Accorgetevi che anche la grande rete possiede dei pro e dei contro, è infestata da gente parassita e sanguisuga che ruba la creatività e le idee altrui e spaccia per proprie. Purtroppo i social network hanno centinaia e centinaia di utenti fasulli che si spacciano per nobili e personaggi famosi, come re, regine, principi, principesse, giovanissimi modelli e quant’altro con l’obiettivo di divertirsi a spese di persone autentiche, sincere ed anche e soprattutto di buona fede.
Scrivere per me è arrivare al punto g delle mie emozioni. Muoio e rinasco mille volte tra parole e sentimenti fino ad un orgasmo letterario, anche senza essere poeta.
La realtà di tutto questo verte sul fatto che è splendido anche se non ci si innamora. Fantastico vivere ciò che ti assorbe e ti riempie la mente. Di questi tempi molte persone si innamorano, ma solo di un’abitudine.
C’è davvero qualcosa di affascinante e di magico nel far volare un aquilone. Torno alla mia infanzia e volo con lui come un impavido gabbiano in cerca dell’infinito.