Jean-Paul Malfatti – Morte
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
I tuoi pensieri riscaldano ancora il mio cuore, la tua assenza mi fa lacrimare gli occhi, ti sento molto lontana! Vieni presto mamma.
Se si cerca di far combaciare, di paragonare, le vite di chi è passato, sepolto, o quelle di chi oggi combatte contro il proprio reale torto, alle proprie idee personali e ai propri interessi, si insultano e si disonorano gli stessi morti che si crede di onorare.
Se io fossi un libro non avrei né titolo né prefazione né, tantomeno, nome dell’autore. Così magari chissà certi lettori e compagni di penna la smetterebbero di giudicarmi senza conoscermi del tutto o di criticare negativamente le mie opere senza averle mai lette, oppure per averle lette male o solo a metà, sia per mero pregiudizio o roba simile.
Samira spalanca le braccia, afferra le mani degli angeli che la sostengono, si alza con loro verso il Nulla, il luogo dove inizia la fine. La fine di tutto e niente. La fine e l’inizio. Dove si trova Dio. Dove neppure Dio esiste più.
Io sono un ragazzo sensibile e fragile, ma il mio sangue è italiano e mi rende forte, tenace e combattivo. Nonostante la mia giovinezza, la vita mi ha già fatto capire che la vera forza non appartiene alle persone che non cadono mai, ma a quelle che quando cadono si rialzano più forti di prima, guardando avanti con le mani ben ferme sul timone. Io sono così, mi piaccio così e così è come voglio essere. In realtà non posso fare a meno di essere così come sono! Sapete il perché!? Perché sono Italiano con la I maiuscola!
Non è la morte a essere un “male” e a fare paura, bensì il “processo del morire” nel quale la morte costituisce il punto ultimo.
I tuoi pensieri riscaldano ancora il mio cuore, la tua assenza mi fa lacrimare gli occhi, ti sento molto lontana! Vieni presto mamma.
Se si cerca di far combaciare, di paragonare, le vite di chi è passato, sepolto, o quelle di chi oggi combatte contro il proprio reale torto, alle proprie idee personali e ai propri interessi, si insultano e si disonorano gli stessi morti che si crede di onorare.
Se io fossi un libro non avrei né titolo né prefazione né, tantomeno, nome dell’autore. Così magari chissà certi lettori e compagni di penna la smetterebbero di giudicarmi senza conoscermi del tutto o di criticare negativamente le mie opere senza averle mai lette, oppure per averle lette male o solo a metà, sia per mero pregiudizio o roba simile.
Samira spalanca le braccia, afferra le mani degli angeli che la sostengono, si alza con loro verso il Nulla, il luogo dove inizia la fine. La fine di tutto e niente. La fine e l’inizio. Dove si trova Dio. Dove neppure Dio esiste più.
Io sono un ragazzo sensibile e fragile, ma il mio sangue è italiano e mi rende forte, tenace e combattivo. Nonostante la mia giovinezza, la vita mi ha già fatto capire che la vera forza non appartiene alle persone che non cadono mai, ma a quelle che quando cadono si rialzano più forti di prima, guardando avanti con le mani ben ferme sul timone. Io sono così, mi piaccio così e così è come voglio essere. In realtà non posso fare a meno di essere così come sono! Sapete il perché!? Perché sono Italiano con la I maiuscola!
Non è la morte a essere un “male” e a fare paura, bensì il “processo del morire” nel quale la morte costituisce il punto ultimo.
I tuoi pensieri riscaldano ancora il mio cuore, la tua assenza mi fa lacrimare gli occhi, ti sento molto lontana! Vieni presto mamma.
Se si cerca di far combaciare, di paragonare, le vite di chi è passato, sepolto, o quelle di chi oggi combatte contro il proprio reale torto, alle proprie idee personali e ai propri interessi, si insultano e si disonorano gli stessi morti che si crede di onorare.
Se io fossi un libro non avrei né titolo né prefazione né, tantomeno, nome dell’autore. Così magari chissà certi lettori e compagni di penna la smetterebbero di giudicarmi senza conoscermi del tutto o di criticare negativamente le mie opere senza averle mai lette, oppure per averle lette male o solo a metà, sia per mero pregiudizio o roba simile.
Samira spalanca le braccia, afferra le mani degli angeli che la sostengono, si alza con loro verso il Nulla, il luogo dove inizia la fine. La fine di tutto e niente. La fine e l’inizio. Dove si trova Dio. Dove neppure Dio esiste più.
Io sono un ragazzo sensibile e fragile, ma il mio sangue è italiano e mi rende forte, tenace e combattivo. Nonostante la mia giovinezza, la vita mi ha già fatto capire che la vera forza non appartiene alle persone che non cadono mai, ma a quelle che quando cadono si rialzano più forti di prima, guardando avanti con le mani ben ferme sul timone. Io sono così, mi piaccio così e così è come voglio essere. In realtà non posso fare a meno di essere così come sono! Sapete il perché!? Perché sono Italiano con la I maiuscola!
Non è la morte a essere un “male” e a fare paura, bensì il “processo del morire” nel quale la morte costituisce il punto ultimo.