Jean-Paul Malfatti – Morte
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
Chi vive prima o poi morirà. Chi non vive non morirà mai, è già morto e non lo sa!
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Ci sono molti modi per morire: il peggiore è morire dentro mentre continui a vivere fuori.
La troppa pienezza di sé porta all’intransigenza e, insieme ad essa, ad un’intolleranza senza limiti verso i cosiddetti “diversi”, ciò che sarebbe già un primo passo verso il razzismo e tutti gli altri tipi di discriminazione.
In tanti sono quelli che hanno i crampi ai muscoli; i pettegoli, invece, molto spesso li hanno pure alla lingua; le cosiddette “sentinelle in piedi”, non solo agli arti inferiori ma anche e soprattutto al cervello.
La morte non è niente per noi. Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
L’omosessualità è più antica dell’omofobia. Quest’ultima, però, è nata debolmente sana ma subito diventata fortemente malata.