Jean-Paul Malfatti – Morte
Se il sonno è una morte temporanea, il letto sarebbe allora la tomba dei vivi.
Se il sonno è una morte temporanea, il letto sarebbe allora la tomba dei vivi.
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
La vita mi sembra una sigaretta, si consuma, diventa cenere, poi si spegne e viene gettata a terra, calpestata e dimenticata da tutti.
Mi piacciono gli aforismi di Charles Bukowski, ma non tutti. A volte si ha bisogno di ubriacarsi a più non posso (come lui era solito fare) per poterli capire al meglio, cosa che a me non va a genio.
Se gli animali potessero parlare ci direbbero che gli esseri umani dovrebbero essere semplicemente più…
La morte: mi sembra inutile e malvagia come sempre, mi sembra il male primordiale di tutto ciò che esiste, l’irrisolto e l’incomprensibile, il nodo in cui tutto da tempo immemorabile è stretto e preso e che nessuno ha osato recidere.
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
La vita mi sembra una sigaretta, si consuma, diventa cenere, poi si spegne e viene gettata a terra, calpestata e dimenticata da tutti.
Mi piacciono gli aforismi di Charles Bukowski, ma non tutti. A volte si ha bisogno di ubriacarsi a più non posso (come lui era solito fare) per poterli capire al meglio, cosa che a me non va a genio.
Se gli animali potessero parlare ci direbbero che gli esseri umani dovrebbero essere semplicemente più…
La morte: mi sembra inutile e malvagia come sempre, mi sembra il male primordiale di tutto ciò che esiste, l’irrisolto e l’incomprensibile, il nodo in cui tutto da tempo immemorabile è stretto e preso e che nessuno ha osato recidere.
La morte. La più temuta delle pene, la più sicura delle mete.
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
La vita mi sembra una sigaretta, si consuma, diventa cenere, poi si spegne e viene gettata a terra, calpestata e dimenticata da tutti.
Mi piacciono gli aforismi di Charles Bukowski, ma non tutti. A volte si ha bisogno di ubriacarsi a più non posso (come lui era solito fare) per poterli capire al meglio, cosa che a me non va a genio.
Se gli animali potessero parlare ci direbbero che gli esseri umani dovrebbero essere semplicemente più…
La morte: mi sembra inutile e malvagia come sempre, mi sembra il male primordiale di tutto ciò che esiste, l’irrisolto e l’incomprensibile, il nodo in cui tutto da tempo immemorabile è stretto e preso e che nessuno ha osato recidere.