Jean-Paul Malfatti – Poesia
La poesia e come l’amore. Quasi tutti imparano a conoscerla, solo pochi riescono a comprenderla in profondità e nessuno sa dire cosa sia con esattezza.
La poesia e come l’amore. Quasi tutti imparano a conoscerla, solo pochi riescono a comprenderla in profondità e nessuno sa dire cosa sia con esattezza.
Nostalgia: singhiozzo tacito di un cuore che piange, silenziosamente, di malinconia.
Qualunque parola può essere rosa. Dai sempre una parola buona a chi ti sta accanto, le spine pungono te e chi le ascolta.
Oggi l’amore è nell’aria… ho voglia d’andare a letto un po’ dopo il mio ragazzo per abbracciarlo e unire le mie labbra a quelle di lui, pian piano ed in silenzio per non svegliarlo… e poi lentamente addormentarmi con la testa sul suo petto, mentre ascolto i battiti del suo cuoricino che sicuramente mi dirà che lui mi sta sognando… ed è questo amore che mi rende capace di amare ancora di più!
Facebook: anticoncezionale virtuale.
Se mi sento un poeta? Qualche volta. È parte di me. È parte di me il convincere me stesso che sono un poeta. Ma ci vuole molta dedizione. Molta dedizione. I poeti non guidano. I poeti non vanno al supermercato. I poeti non svuotano la pattumiera. I poeti non fanno parte dell’Associazione dei genitori e insegnanti. I poeti non vanno nemmeno a fare picchetti davanti all’ufficio delle Case popolari, o qualunque altra cosa. I poeti non parlano nemmeno al telefono. I poeti non parlano con nessuno. I poeti ascoltano molto e… di solito sanno perché sono poeti! Sì sono… come posso dire? Il mondo non ha bisogno di altre poesie, c’è già Shakespeare. Ce n’è già abbastanza di qualunque cosa. Qualunque cosa venga in mente, ce n’è già abbastanza. Ce n’era già fin troppa con l’elettricità, forse. C’è gente che l’ha detto. C’è gente che ha detto che la lampadina era già fin troppo. I poeti vivono in campagna. Si comportano da gentiluomini. E vivono secondo il loro codice di gentiluomini e muoiono in miseria. O annegano nei laghi. Di solito i poeti finiscono molto male. Basta guardare alla vita di Keats. O a quella di Jim Morrison, se lo vogliamo chiamare un poeta.
L’orgoglio e la prepotenza ci rendono persone mediocri e faziose.